1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Rifugiarsi dentro un mondo che è solo tuo e concepire emozioni da regalare agli altri, quello che si prova non si può descrivere è come un’esultanza dell’anima.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Tantissimo, anche perché il romanzo è un intreccio autobiografico perfetto tra me e i miei genitori, e la mia vita reale ne è la conseguenza logica del messaggio che il romanzo intende trasmettere, amore, altruismo, voglia di riscatto e rispetto per gli altri.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
La realizzazione di una promessa fatta a mia madre durante la sua lunga malattia, prima di morire, in cui io le ripetevo spesso … tu raccontami tutto della tua vita, perché un giorno io scriverò un libro, sarà il romanzo della tua vita, ma un po’ anche della mia.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Scelta semplicissima, quello che ha vissuto mia madre è stato un amore breve ma profondo come pochi, di quelli dove il tempo non è possibile misurarlo e solo chi legge il romanzo può capire il perché.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Il problema dell’empatia, di Edith Stein, perché rappresenta il simbolo perfetto della donna di altri tempi, filosofa, scrittrice, coraggiosa e profonda in tutto quello che diceva e faceva.
6. Ebook o cartaceo?
Senza nessun dubbio il cartaceo, con tutto il rispetto dei tempi moderni, ma gli Ebook sono un po’ come una favola senza immagine.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Avevo 15 anni quando ho scritto la mia prima poesia, oggi sono più di 100, per cui diciamo che ho qualcosa di innato che mi porta a scrivere, soprattutto in determinati momenti, il romanzo che ho scritto non l’ho fatto con l’intento di diventare scrittore, ma per lasciare qualcosa di importante ai miei figli e a miei nipoti, in quando autobiografico.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L’idea del libro non è nata né per caso, né per fare lo scrittore, ma semplicemente perché ci pensavo da una vita, ogni volta che mia madre si soffermava a raccontare episodi legati alla sua esistenza, all’amore per mio padre e ai sacrifici per crescere 4 figli da sola, in certe condizioni, mi dicevo…. io della sua vita un giorno ne farò un romanzo.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Sensazione bellissima, lo senti tuo, una tua creatura è come un bruco che diventa farfalla, ma hai anche dentro tanta voglia di raccontarlo al mondo intero.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mia figlia, ha gioito e pianto, poi ha aggiunto semplicemente …. è bellissimo.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non ho avuto un’esperienza personale, potrei dire che oggi va bene, siamo in una società dove si corre di continuo e non c’è mai tempo per fermarsi un attimo, ma mi ripeto come al punto 6 con gli Ebook.