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19 Set
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Intervista all'autore - Massimiliano Paggetti

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Nato all'interno del Parco nazionale delle foreste Casentinesi, tra piante secolari e monasteri sacri ho sempre sentito la presenza del Divino nella natura e nel mondo. Messo a dura prova fin da piccolo con problematiche familiari, ogni volta che la vita mi ha fatto cadere, ho cambiato punto di vista e ne sono sempre uscito a testa alta. Da giovane ho viaggiato molto all'estero ed ho sempre avuto la mentalità aperta ed un senso di rispetto e tolleranza verso il prossimo. Ho svolto la professione di geometra fino al 2005 per poi lasciarla e seguire la strada che sentivo più vera e giusta per me. Adesso con la mia compagna abbiamo una fattoria biodinamica e tre figli dei quali, la primogenita Angela, lo scorso anno, mi ha ispirato la storia di Sunny e la voglia di scrivere.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Avendo appunto una fattoria biodinamica e tre figli di cui la più piccola è nata a Natale scorso, riesco a ritagliarmi un po’ di spazio per leggere o scrivere, soltanto a sera inoltrata.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Parlando di contemporanei, direi Paulo Coelho.
 
4. Perché è nata la sua opera?
Sunny mi è stato ispirato dalla mia figlia primogenita Angela che un giorno, tornando da scuola, mi ha chiesto di aiutarla in un tema. Doveva raccontare una storia riguardante un bambino Sioux, così per gioco ho preso la penna ed ho incominciato a scrivere. In realtà sentivo dentro che avrei dovuto mettere per scritto alcune verità che avevo imparato. Una sorta di traccia per iniziare una via di crescita interiore per i miei figli e tutti i ragazzi e perché no, anche adulti, che leggessero il mio libro. Spero di esserci riuscito anche se Sunny non è di facile comprensione per i più piccoli, magari per loro è solo una favola.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Come credo che avrete capito, io vedo la vita come una scuola dove ognuno ha l'occasione ed il dovere di crescere interiormente, per imparare ad essere sempre migliore, quindi ogni cosa ha influito. Comunque nella valle dove vivo, è passata la storia e la cultura di tutta Italia, faccio riferimento a Dante, San Francesco, Petrarca, Michelangelo, e potrei citarne molti altri. Credo che la poesia e la cultura siano anche nell'aria.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Molti scrittori, raccontano la realtà nuda e cruda, altri la raccontano con metafore ed insegnamenti, altri raccontano la propria realtà che è diversa da individuo ad individuo, essendo lei stessa soggettiva, taluni la nascondono in storie fantascientifiche o favolistiche, ma sempre di realtà si tratta.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Sicuramente l'amore ed il rispetto per la Natura e la Sua Sacralità. Poi c'è la mia visione filosofica della Vita, la simpatia per i popoli autoctoni americani, e la mia voglia di avventure ed esperienze.
 
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Come ho già detto, sicuramente mia figlia Angela ma anche la mia compagna Laura autrice dello spunto per la copertina, e gli altri due figli Gabriel e Miriam.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
La mia famiglia lo ha letto mentre lo stendevo, comunque a parte loro, l'ho fatto leggere agli amici più intimi.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Mi auguro di no perché amo troppo la carta stampata, il suo profumo, il tatto ed il rapporto intimo con i libri tra le mani e la libertà di poterli leggere ovunque anche senza corrente elettrica.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Come sopra.
 
 
 
 
 

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Sabato, 19 Settembre 2020 | di @BookSprint Edizioni

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