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BookSprint Edizioni Blog

18 Lug
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Intervista all'autore - Riccardo Fulcheris

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Piombino in provincia di Livorno e sono cresciuto a Venturina, un paese vicino.
 
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
L'adolescente vive di erotismo, dove per erotismo si intende passione, curiosità, scoperta, brivido. Per questo ci vuole un libro che possa toccare tutti questi tasti. Il libro che consiglierei è quello che ha acceso la scintilla dentro di me, quello che mi ha aperto il mondo della letteratura, della cultura e della lettura in generale: “Così parlò Zarathustra” di Nietzsche. Meglio se integrato con video conferenze, per comprenderne a pieno il significato.
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Il libro cartaceo, a mio parere, non morirà mai. è un po' come la messaggistica. Poter chattare online con amici e parenti in modo immediato e veloce è stimolante, divertente e talvolta assuefacente, ma "parlare di persona" sarà sempre meglio. L'eBook è molto pratico e riscuote sempre maggior successo, ma resta una versione "virtuale" del libro. Versione che non può competere con la sua controparte "reale".
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Quando parliamo d'amore bisogna premettere che non ne esiste un prototipo universale: ognuno s'innamora un po' a modo suo. Per me è stato entrambi. Colpo di fulmine all'inizio, dopo aver scritto la mia prima poesia, nel senso che quella sensazione di soddisfazione successiva all'ultimo verso mi ha folgorato. Amore ponderato nella stesura del libro, nel senso che ho voluto creare una sorta di filo conduttore tra le poesie presenti, e un messaggio finale implicito che spero di trasmettere.
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
A dodici anni iniziai il mio percorso musicale, a ventisette anni ho voluto provare a incanalare il mio estro su una strada che non fosse la musica. Così ho scritto la mia prima poesia, come esperimento.
 
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Ogni poesia del libro contiene un messaggio diverso. O un obiettivo diverso. Quello a cui aspiro però è che il lettore, anche soltanto uno, dopo aver alzato lo sguardo dall'ultimo verso dell'ultima poesia del libro, riuscisse a vedere un mondo dove la poesia è presente in ogni angolo, in ogni persona, in ogni pensiero. Riuscire a mostrare la poeticità di ogni momento e di ogni cosa, questo è il mio obiettivo ultimo. Mostrare il mondo per come lo vedo io.
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
La scrittura non è mai stata ponderata da me fino all'età di venti anni, quando provai a scrivere un romanzo. Il sogno era scrivere appunto un romanzo in prosa, non un libro di poesie.
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Essendo molto autocritico, non sono mai veramente sicuro della validità o della bellezza oggettiva delle mie opere. Un momento che ricordo con immenso piacere è stato quando il mio professore di lettere del liceo ha fatto apprezzamenti vari relativi a quello che avevo scritto. Mi ha dato l'energia necessaria per buttare fuori quello che avevo dentro senza troppa paura o criticismo.
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Quando ho iniziato a creare personaggi particolari, tutti con un nome proprio, mi sono reso conto che ne serviva un numero abbastanza notevole. In quel momento ho avuto paura di non essere in grado di creare un microcosmo di elementi sufficiente alla stesura di un libro.
 
10. Il suo autore del passato preferito?
Milan Kundera. Ho letto ogni suo libro più volte, ma dopo la lettura del primo suo libro il mondo per me non è stato più lo stesso. Sembra impossibile, ma un libro può cambiare la vita. Per me è stato così.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Interessante e molto utile.
 
 

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Sabato, 18 Luglio 2020 | di @BookSprint Edizioni

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