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26 Giu
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Intervista all'autore - Pietro Sandre

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Posso dire che scrivere è sempre stato un passatempo per mettere sulla carta le emozioni che provo e cercare di trasmetterle ad altri. Riuscirci non è certo facile nel trovare le parole giuste per trasmettere emozioni e anche strumento per rendere le persone più umane e sensibili ai sentimenti.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Posso dire che è tutta realtà vissuta. Non è semplice parlare di se stessi cercando di essere obiettivi ma avendo scritto il libro essendo trascorsi tanti anni le cose accadute sono state descritte con la massima sincerità anche verso me stesso.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Io volevo ricordare una persona a me cara con la quale ho trascorso tutta l'infanzia che il destino mi ha fatto perdere, ritrovare in un secondo tempo e poi perdere definitivamente per una circostanza infelice come un suicidio che non ho potuto evitare.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Scegliere il titolo non è stato facile ma alla fine ricordando una poesia che scrissi qualche anno dopo quando incorsi in una malattia che avrei potuto anche non superare che si trova alla fine del libro titolata “OLTRE LA NOTTE” che nel caso infausto ci saremmo ricongiunti come avevamo sognato su una nuvola a ridere del mondo.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Uno solo è un po’ difficile e anche scegliere non sembra facile ma se dovessi sceglierne proprio uno solo poiché amo le rivoluzioni porterei “Un uomo” di Oriana Fallaci.
 
6. Ebook o cartaceo?
Io mi sono sempre adeguato alle nuove tecniche però il cartaceo ha sempre un suo fascino per regali o dediche e leggere e-book sembrerebbe il futuro prossimo per diffusione in ogni luogo del mondo molto più semplificata.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Io non ho mai intrapreso una vera carriera di scrittore. Ho scritto parecchi libri in poesia però semplicemente a titolo personale diffuso qualcosa in rete. Mai pensato ad una professione in questo senso.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea diciamo che è sempre stata dentro di me ho aspettato tanti anni e ora ho deciso come detto precedentemente ricordare una persona dopo che quasi tutti sono passati a miglior vita come si dice e prima che succeda a me mi sono deciso.
L'aneddoto nasce dalle parole di Goethe lette una cinquantina di anni fa che dicevano alla fine di un discorso " ... wollte gerne nicht vergessen sein" e cioè "...non vorrei esser scordato".
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Fa piacere vedere che sia riuscito a renderlo scorrevole e piacevole nel leggerlo spero che insegni qualcosa a chi lo leggerà. Io credo che creerò delle emozioni e che aiuti qualcuno a riflettere sulla vita e i suoi risvolti tante volte inaspettati belli o crudeli che siano.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Un’amica che si è commossa.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Come detto io sono sempre aperto alle nuove tecniche e a tutto quello che può diffondere la lettura e perché no anche audio lettura se rende più semplice far ascoltare diverse esperienze di vita nel modo più facilmente disponibile.
 
 
 
 
 

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Venerdì, 26 Giugno 2020 | di @BookSprint Edizioni

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