1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è un piacere intellettuale e nello stesso tempo è un dovere morale, nel senso che, se si vuole comunicare qualcosa, pensieri o emozioni, significa offrire all'altro delle opportunità di riflessioni o di condivisioni di idee e altresì significa trasmettere sapere e valori di fondamentale importante. In altre parole, la scrittura non è mai fine a se stessa, anzi deve avere una finalità formativa.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
In un saggio filosofico, come quello che ho scritto, i dati biografici sono ridotti all'essenziale e sono anche poco rilevanti. In sostanza, le notizie private sono limitate ad uno scambio culturale di idee e di valori.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Ho scritto questo libro, dedicato al mio primo maestro di filosofia, per un duplice motivo: a) commemorare un grande pensatore cattolico che ha lasciato nel mio cuore un profondo ed incancellabile ricordo e b) trasmettere a chi non l'ha conosciuto il suo pensiero, che ritengo possa essere ancora utile a tutti.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Ho scritto per primo il titolo, che è stato la mia traccia di rielaborazione del testo.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
La Sacra Bibbia e questa scelta non ha bisogno di spiegazione, perché è già di per sé sufficiente.
6. Ebook o cartaceo?
Entrambi.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Ho sempre scritto fin da giovane, partendo da piccole e semplici poesie fino ad arrivare a redigere ponderosi e complessi libri di filosofia.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'esigenza di scrivere questo saggio filosofico è sorta quando è venuto a mancare il mio amato ed indimenticabile Prof. Michele Malatesta, ex allievo e assistente del filosofo ed accademico Prof. Nicola Petruzzellis, ed è diventato poi Professore di Logica nella stessa Università del suo maestro, cioè l'Università degli Studi "Federico II" di Napoli.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Una grande emozione incomparabile!
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Un mio amico, scrittore di libri di filosofia.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Potrebbe essere una soluzione per chi non può leggere i libri.