1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Adesso sono un uomo adulto e la mia vita non potrà che risultare travagliata parto dal centro del mio mondo e quella è la Sicilia per tornare al punto di partenza adesso che mi sento più maturo mi è venuta la voglia di scrivere.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Quando mi sveglio dopo un caffe mi metto subito al lavoro potrei anche saltare il pranzo senza accorgermene mi capita spesso di mangiare dopo le 15:00.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Isaac Asimov, Sir Arthur C. Clarke per citarne alcuni ma sono tantissimi e si farebbe sera.
4. Perché è nata la sua opera?
La buona lettura mi ha indicato la via un’abitudine che ripresi da grande chiuso il quarto libro ed aperto il quinto non ho saputo resistere.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Un po’ di scuole le ho fatte ed un diploma da mostrare me lo posso permettere ma sul fatto di cominciare a scrivere quello è un fattore intrinseco e credo che sia innato.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Entrambe le cose altrimenti non sarebbe un’evasione realisticamente parlando è la necessita di crescere e maturare cercando altrove la propria essenza.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
È solo un romanzo, esagerando è una bella fetta è il bisogno di un surrogato con funzioni di sfogo il libro si è rotto da solo e si è spinto oltre.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Se non ti rimbocchi le maniche nessuno ma se quel qualcuno avesse un nome ed un cognome io lo chiamerei il silenzio come unico conforto perché ti agevola nell’estraniarti dedicandoti in toto al progetto da realizzare.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Alla mia famiglia.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
L’indirizzo è quello, è l’evoluzione non si può fermare ma ritengo che il cartaceo abbia il suo perché pare che rimanga qualcosa di più concreto tra le mani ma questa è un osservazione di parte e dipende dall’abitudine.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È uno step a cui non avevo pensato, è un buon prodotto per le generazioni future e prenderà sicuramente piede adesso forse per abitudine lo ritengo più passivo degli altri formati solo il tempo saprà rivelarcelo.