1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato in un piccolo paese, Sanguinetto, in provincia di Verona. Piccolo ma denso di personaggi dal grande giornalista e storico Giulio Nascimbeni (Corriere della Sera, Domenica del Corriere, Rai, Statale di Milano), al calciatore Gino Pivatelli (Milan, Bologna). Nuvolari, originario di un paese vicino in provincia di Mantova, era solito venire a trovare gli amici di Sanguinetto.
Figlio di un pilota dell'aeronautica, la mia infanzia è passata tra vari aeroporti e città anche estere. Negli anni '60 ci siamo stabiliti a Milano, precisamente a Cinisello Balsamo, perché mio padre era in servizio al Comando Prima Regione Aerea. Qui ho iniziato i miei studi che a tutt'oggi ritengo di non aver ancora terminato. Dopo la maturità tecnica ho intrapreso l'avventura universitaria inizialmente con un anno di Fisica ma ho presto capito che non avrei avuto futuro. Sono quindi passato a Medicina Veterinaria dove per cinque anni ho cercato faticosamente di capire come curare gli animali ma alla fine ho capito che il primo animale da curare ero io e così ho intrapreso una sorta di cammino spirituale alla ricerca del senso. Sono scout da oltre 50 anni e lo scoutismo mi ha aiutato a conoscere e a comprendere la fede che brucia. Ho suonato, e suono, chitarra e basso elettrico. Ho avuto un discreto successo in passato e forse fede e musica sono le muse ispiratrici della passione per la scrittura. Inizialmente qualche testo (sono iscritto alla SIAE come autore della parte letteraria), poi qualche poesia e infine qualche libro. Il genere è personale e per lo più teologico. Ma ciò che mi rapisce maggiormente è la poesia. Dopo tante esperienze, non sempre di successo, in ambito imprenditoriale sono tornato ad insegnare. Dopo aver fondato coop sociali, associazioni e società di vario genere, ho dovuto ripensare la mia vita e riprendere un camino che pensavo concluso. Sono molto felice di questa opportunità perché stare con i ragazzi è fonte di crescita e di continuo rinnovamento e poi insegno Etica Morale e Professionale cosa potrei desiderare di meglio?
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Sono molti i testi adatti agli adolescenti ma più che altro dovrebbero essere i genitori a leggere libri. Sicuramente il Libro della giungla, la strada verso il successo, la guerra dei bottoni, il piccolo Principe, e anche il mio Il Principe Edio, insomma le fondamenta per una costruzione del carattere basato sulla sensibilità, il sentimento, l'emozione. Ultimamente ci sono due libri molto interessanti per le esperienze che raccontano e di cui i miei studenti sono molto interessati: Ragazzi cattivi e Non esistono ragazzi cattivi. Due bellissimi testi curati da Don Claudio Burgio cappellano del carcere minorile Beccaria di Milano.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
È il segno dei tempi e come tale va analizzato e accettato. Non credo che il libro cartaceo sarà completamente abbandonato ma io stesso la sera a letto leggo dall'ipad tutto ciò che mi interessa. Certo la carta rapisce, il computer serve.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Tutti e due, un amore che dura da sempre, una passione indotta dalla vita.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
La scuola, l'insegnamento di una materia tanto strana quanto interessante, la difficoltà a trovare testi che uniscano classico e contemporaneo, un linguaggio che sia leggibile e comprensibile, un testo spiegabile, un testo anche per chi non ha una particolare sensibilità morale nei confronti delle regole e del vivere sociale.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Di attenzione, penso che la nostra realtà sociale stia perdendo il senso del presente perché continuamente sollecitata a pensare al futuro. Un messaggio di responsabilità soprattutto per quanto riguarda l'educazione civica dei giovani che faticano a trovare esempi e testimonianze adulte in grado di orientarli. Un invito alla consapevolezza che aiuta a vivere adeguatamente e correttamente il presente, senza il quale non esiste futuro. Curiosità e coscienza perché la ricerca di se stessi porta alla coscienza sociale e al piacere di vivere in comunità.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
A partire dall'adolescenza ho sentito la necessità di scrivere, appuntare, raccontare. Ricordo che alla professoressa di lettere alle superiori avevo chiesto di poter essere sempre interrogato per iscritto. Non fu sempre possibile ma le volte che è avvenuto la professoressa leggeva le mie interrogazioni alla classe.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Quando ho iniziato a raccogliere il materiale per questo libro avevo appena terminato di scrivere una raccolta di poesie e la tentazione di completare l'opera utilizzando il rimario ma visto che continuavo a ridere ho optato per il sistema discorsivo classico.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, data la mole di materiale a disposizione penso che potrei completarle almeno altri due.
10. Il suo autore del passato preferito?
Enzo Biagi, Pirandello, Leopardi, George Brassens, George Simenon.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Inevitabile evoluzione.