1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato l'otto luglio del 1947 ad Asola (MN) e lì sono rimasto fino alla fine delle scuole medie.
Sono poi venuto ad abitare a Varese dove mi sono diplomato presso l'ITIS.
Ho lavorato come in aziende produttrici di materie plastiche come operaio, impiegato e poi come dirigente prima in Italia e dopo in Svizzera fino al 1999.
Mi sono certificato come tecnico della sicurezza ed igiene del lavoro al Politecnico di Milano e quindi con una mia azienda individuale ho fatto consulenze di sicurezza del lavoro e, come specializzato tecnico iscritto nel albo professionale della regione Lombardia, consulenze di acustica ambientale fino al 2010 anno in qui sono andato in pensione.
Avevo 8 anni quando pensai che "da grande" avrei voluto fare lo scrittore sia per la passione esagerata per la lettura sia per gli ottimi giudizi che ottenevo.
A 16 anni ho conosciuto Enzo, nome d'arte Lucenz, pittore e scultore col quale stringerò un'amicizia eterna.
Con lui ho frequentato il mondo dei pittori e dei galleristi milanesi.
Mi presentava dicendo "fa il Poeta".
Era quella la mia intenzione.
Era un ambiente colorato e parecchio vivace ma solo senza famiglia o con famiglia disastrata.
Così quando conoscerò la ragazza che sposerò abbandonerò quella scelta di vita per una vita più normale anche se ho continuato a scrivere per me.
Sono sposato dal 1972 ed ho due figli entrambi laureati.
Fino al 2011 ho allevato Irish Wolfound e San Bernado con affisso Lilia Viola, affisso riconosciuto dal ENCI e dalla FCI.
Sono appassionato di enogastronomia e socio del ENAG (ente nazionale assaggiatori grappe) e del ENAF (ente nazionale assaggiatori formaggi).
Sono un bibliofilo ed ho diverse enciclopedie pregiate compresa la grande Treccani completa.
Sono appassionato di automobili comprese quelle che non mi posso permettere.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Penso sempre a qualcosa da scrivere.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Piero Chiara.
4. Perché è nata la sua opera?
Opera proprio non è.
Comunque ho messo insieme cose pensate in tempi diversi facendone un libro che regalai a mia moglie il giorno del suo compleanno di due anni fa.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Niente.
Non ho mai, salvo qualche cosa in famiglia, esternato i miei pensieri.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Mi diverte.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Molto.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
No.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A molti parenti ed amici.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Non so proprio cosa pensare; l'ebook è comodo ma non penso potrà mai sostituire il piacere di toccare, sfogliare, annotare e molto altro che si ottiene palpeggiando la carta scritta.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Più che bene.
Si può fare altro mentre si ascolta musica o la lettura di un romanzo.