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BookSprint Edizioni Blog

22 Mag
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Intervista all'autore - Stefania Borghetti

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Sono nata a Grosseto la città più a sud della Toscana. A parte qualche sporadico episodio poco rilevante, dettato dallo studio e lavoro, sono cresciuta e vissuta a Grosseto.
 
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Secondo me un adolescente dovrebbe leggere “Amore e orgasmo” di Alexander Lowen.
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’eBook?
Io sono un’appassionata del libro cartaceo, mi piace viverlo, toccarlo, amo l'odore dei libri, mi piace vederlo invecchiare, mi affascinano i segni del tempo di un libro. Ciò nonostante, conosco da vicino, anche quali siano le difficoltà, che s'incontrano nel possedere molti libri, per esempio lo spazio, la polvere, i traslochi ecc. ecc. Quindi tutto sommato può essere un’evoluzione interessante. La stessa cosa è accaduta ai dischi prima LP, poi CD adesso solo musica scaricata su internet nelle chiavette Mp3.
La vita è così, l'evoluzione ci conduce al cambiamento, inevitabilmente.
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
La scrittura, nasce con l'amore per la lettura. Per me, non è stato né un colpo di fulmine né un amore ponderato.
Leggendo e amando leggere, ho maturato questo desiderio, come quando si ama molto una cosa che vuoi quasi diventarne un tutt'uno.
Ogni libro terminato, mi stimolava la curiosità di conoscere l'autore, di capire i suoi ragionamenti, le sue riflessioni, fino a desiderare di essere dall'altra parte, dalla sua parte.
Per esempio io adoro Stephen King, Andrew Klavan, grandi autori di psico-thriller e infatti adesso sto scrivendo un romanzo thriller-erotico.
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
L’ho un po' già detto nella domanda precedente, l'amore quasi feticistico di prendere parte del mondo che amo, vivendolo dall’interno del mondo stesso.
 
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Che la legge dell'attrazione funziona. Che se ci credi succede davvero. Non sono chiacchiere, è la verità, si può riuscire a realizzare i sogni più bizzarri, se lo desideriamo veramente, può succedere. Sono i limiti che ci inculca la società a condizionarci.
NOI abbiamo la responsabilità di crearci la nostra vita e fare quello che vogliamo. La Cosa essenziale è muoverci restando sempre dalla parte del bene, della giustizia, dell'onestà, seguire il flusso che è in armonia con il cosmo, senza forzature o danni al luogo, persone, ambiente. Per esempio pensare di arricchirsi a danno di qualcuno, porta all'auto distruzione.
Molti cascano nella banale credenza che ai tiranni, vada, sempre bene. Ma è un luogo comune senza nessuna basa di verità. Cosa ne sappiamo noi, di cosa, accade nella vita di quelle persone?
Magari hanno continue beghe, anche gravi, quotidiane che non si vedono.
Questo vorrei comunicare.
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
No, da piccola volevo fare la ballerina, poi il medico, l'avvocato ahahah. È una passione nata, da, adulta.
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Sì, un giorno parlando con un’amica, mi sono sentita, dire a voce alta, quanto fossi sfortunata con gli uomini. Mi ha rimbombato nella ressa, è stato come avessi ricevuto una scossa.
Mi ha fatto riflettere e ho cambiato il punto di vista nel vedere la cosa.
Intanto, non potevo lamentarmi, perché ero stata molto amata e se pur le storie mancassero di lieto fine, non potevo buttare via tutto il rapporto. Poi in secondo luogo, spesso sono stata io ad essere quella che dei due fisse più irrequieta. Perciò diciamo che non era sfortuna, ma bensì incapacità di portare avanti relazioni stabili e forse era perché non le volevo, perché quello che cercavo non era nelle relazioni con gli uomini.
Cercavo l'amore nella direzione sbagliata. Ho capito all'improvviso che l’amore che cercavo era un'altra cosa.
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Mai, magari mi prendo delle lunghe pause, perché non riesco a scrivere a comando o come impegno. Devo aspettare l'ispirazione.
 
10. Il suo autore del passato preferito?
Beh uno faccio fatica. Però se proprio devo, direi Carlo Castaneda.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Come dicevo prima adoro il classico libro di carta, ma comprendo l'evoluzione e spero che così possano leggere di più, anche quelli che fanno fatica, così non hanno scuse.
 
 
 
 
 

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