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BookSprint Edizioni Blog

22 Mag
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Intervista all'autore - Montell Koné

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato e ho vissuto la maggior parte della mia vita in provincia di Bergamo, il paesino in cui ho vissuto di più e che ha marcato di più la mia vita è stato Terno d'Isola.
L'anno scorso mi sono trasferito in Francia in una piccola città denominata Chatellerault.
 
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Vorrei promuovere altri miei colleghi poeti, il mio libro preferito in assoluto è "La donna che si baciava con i lupi" di Guido Catalano che ultimamente sta influenzando il mio modo di scrivere e di cui sono assolutamente sicuro che altri adolescenti come me possano apprezzarne il modo irriverente di scrivere e moderno.
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
A mio avviso ogni modo di avvicinarsi alla lettura è valido sia l'eBook che il libro cartaceo, trovo che entrambi abbiano i propri pro e contro, secondo me sta tutto nella comodità del lettore.
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Personalmente trovo che la scrittura sia quell'amante di cui si ha la certezza che non ci abbandonerà, nonostante altri amori o impegni, potremmo essere isolati e non aver alcun contatto, ma sicuramente qualsiasi persona, a prescindere che sia uno scrittore di professione o meno in quel momento in cui non c'è nessuno potrà contare su di lei
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
In realtà l'idea del libro, è stata molto aleatoria, mi spiego meglio, inizialmente cercavo online dei concorsi di poesia a cui inviare qualche testo, poi non so come sono finito su dei siti di case editrici, avendo un gran numero di poesie scritte in questi anni mi sono deciso a prendere un tema comune (l'amore) e raggruppare un certo numero di poesie che avevano questo tema e Sbam!!!! Ho scritto un libro!!
 
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Il mio messaggio è semplice: l'amore esiste.
Ha tante deformazioni che ci fanno intendere che esso faccia male, ma in realtà volte soffrire a causa dell'amore, ci fa capire di poter amare più forte, quindi in realtà, quando in alcune poesie metto in luce come l'amore possa ferire ho solo voglia di dimostrare a chi legge e soprattutto a me stesso che amare è possibile solo ed esclusivamente se il proprio amore riesce a cecarti dai difetti della persona che ti sta accanto.
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Diciamo che è andato un po' tutto molto veloce, è partito quando il mio professore di italiano in seconda liceo ci ha invitato a scrivere quando sentivamo di aver qualcosa da esprimere, rammento ancora quella lezione, in quel momento mi sono reso conto che fare poesia, è una delle azioni più complete che un essere umano possa fare.
In poco tempo ho capito di aver molto da dire/esprimere e ho cominciato a scrivere a recitare le mie poesie in camera mia e ai miei amici, e bum!!!! All'improvviso sono diventato il poeta, se devo dirla tutta però, pure da piccolo ho avuto qualche trascorso con la scrittura ma non ho mai avuto la pretesa di voler diventare uno scrittore.
Anzi il mio sogno in realtà è sempre stato quello di diventare attore, e mi piacerebbe poter un giorno recitare le mie poesie ad un grande pubblico.
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Ricordo con molto piacere la scrittura della poesia "Siamo comprensivi": la mia prima poesia narrativa.
Dovete sapere che io attualmente le mie poesie le scrivo prima su un quaderno di brutta, e poi le ricopio su un quadernino adibito apposta alla raccolta di tutte le mie poesie, ecco "Siamo Comprensivi" è l'unica poesia che ho scritto direttamente in bella e si vede... Perché stranamente questa poesia, ogni volta che la rileggo vi apporto delle modifiche/correzioni, di conseguenza quelle tre pagine del mio quadernino sono un campo di guerra, e mi fa ridere perché non vi è ancora una versione di quella poesia che conosco totalmente a memoria quindi per recitarla ogni volta devo leggerla sul mio quadernino.
Vi lascio immaginare la difficoltà a leggere quel testo che ora è diventato una specie di codice robotico destinato a degli alieni spastici.
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Beh nel momento in cui ho scritto la raccolta ero abbastanza determinato quindi lì non ho avuto problemi.
Devo dire che quando ho cominciato a scrivere ero molto titubante, non sapevo esattamente cosa stavo facendo, mi vergognavo a chiamare i miei testi poesie e dicevo fossero delle riflessioni.
Devo ammettere che alcuni testi non li ho portati a termine a causa di una mia pigrizia in delle ricerche, dato che nel momento in cui scrivo testi narrativi in versi ho la necessità di informarmi su l'argomento di cui parlo, e non sempre queste ricerche sono divertenti, ma cerco spesso di portare a termine le idee dei miei testi nonostante non sia sempre soddisfatto dei prodotti finali.
 
10. Il suo autore del passato preferito?
Arthur Rimbault, adoro il suo modo di denunciare la società in cui vive, le immagini che evoca nelle sue poesie e soprattutto il suo modo di amare.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso sia un modo suggestivo di approcciarsi a dei libri, e magari in un futuro prossimo mi piacerebbe poter riuscire a prestare la mia voce per un libro magari, il mio stesso libro chi lo sa...
 
 
 
 
 

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