1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato in Campania, più precisamente ad Avellino, anche se sono cresciuto nella rinomata città dei templi: "Capaccio-Paestum". Non ho sempre amato la mia città; avevo addirittura deciso che un giorno avrei lasciato l'Italia, ma fortunatamente dopo un'attenta riflessione ho capito che anche se non è tutto perfetto, è comunque casa mia, e non intendo andare via.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Non consiglierei un libro solo, poiché il libro che più ho adorato, è stato "La sedicesima luna", che appartiene ad una raccolta di 4 libri. È un romanzo fantasy molto interessante e pieno di colpi di scena. Lo consiglio molto agli amanti del soprannaturale e delle storie romantiche.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
In un mondo come il nostro, in cui la tecnologia sta prendendo sempre più piede, credo che l'ebook sia il mezzo per eccellenza per poter diffondere la lettura anche ai "Social Addicted", anche se purtroppo non sarà mai come leggere un bel libro di carta, e sentire l'odore delle pagine mentre le si sfoglia, oppure di fare la piega alle pagine per poter portare il segno della pagina a cui si è arrivato. Io sono dell'idea che se è possibile acquistare un libro in formato cartaceo, sia sempre la scelta migliore, proprio per le esperienze che può regalare.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Qui si tratta di punti di vista. Il mio rapporto con la scrittura non è stato vero e proprio amore a prima vista. Sin da quand'ero bambino mi è sempre stato detto che possedevo una grande fantasia, e un gran talento nello scrivere, però non ho mai pensato che un giorno sarebbe diventata una mia passione. Scrivere mi rende quello che sono.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Beh, bella domanda. Ho scritto questo libro per 2 motivi fondamentali. Il primo è stato ciò che ho voluto far vedere alle persone. Ho cercato il mio riscatto contro tutte le cose che la vita mi ha sbattuto in faccia, ho cercato di far vedere al mondo, che anche un insignificante ragazzino come me può alzarsi da terra e dire: "Anch'io posso fare ". La seconda motivazione deriva proprio dalla promessa che viene fatta nel libro. Ho promesso a me stesso e a mio fratello, che avrei coronato questo mio sogno con lui. Anche se non ho mai avuto l'occasione di chiederglielo, ho voluto che lui, insieme al mondo, fosse il protagonista, poiché credo che anche lui debba avere la possibilità di farsi conoscere dalle persone.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Vorrei inviare al lettore il messaggio di credere, credere con tutto se stesso. Credere nell'amore, nel bene, e nella follia. Come ripeto sempre: "Essere folli non significa scalare una montagna o un vulcano; essere folli significa credere ancora che il mondo posso tornare al suo antico splendore". L'amore è la più grande delle forze, e sono sicuro che un giorno, grazie all'amore, il mondo non dovrà più soffrire.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Come detto prima, non ho mai pensato alla scrittura come una passione. Ho coltivato questa cosa nel tempo, e pian piano ho capito che dovevo mettermi in gioco, per vedere realmente dove potessi arrivare.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Ogni singolo attimo che mi lega al mio libro, è un ricordo piacevole. In questo libro ho provato a mettere tutto quello che il mio animo poteva percepire, perciò sono davvero fiero di quello che ho fatto.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Fortunatamente no. Mi sono incallito sempre di più. Ogni verso che scrivevo ero sempre più motivato a continuare. Credo che cedere alle tentazioni sia davvero la cosa peggiore che si possa fare, l'importante è puntare tutto sui propri sogni, e non mollare.
10. Il suo autore del passato preferito?
Andrò molto indietro. Francesco Petrarca. Mi sento molto simile a lui. Anche se non si nota, la mia personalità, è molto spesso tormentata dai dubbi e dalle indecisioni, proprio come la sua. Petrarca alla fine della sua vita, muore con i suoi dubbi, ma io non ho intenzione di tormentarmi per sempre.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso sia una grande cosa per le povere persone non vedenti. Credo sia un valido modo per poter far affacciare al mondo della lettura anche le persone che forse non hanno la possibilità di leggere, o che non hanno tempo per farlo. Come citato prima, io credo sempre che se si ha la possibilità di poter leggere un libro in formato cartaceo, è sempre la scelta migliore.