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BookSprint Edizioni Blog

05 Mag
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Intervista all'autore - Rocco Oliva

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Natile, un Borgo antico facente parte del Comune di Careri (RC). La mia nascita avvenne circa un anno prima del disastroso evento alluvionale del 18 ottobre 1951. La conseguente seconda ondata di morti (dopo quella della II^ Guerra cessata sei anni prima), ha smosso le coscienze della politica Nazionale.
Per cui, la zona fu visitata dall'allora Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi che scoprì l'esistenza di un paesino arroccato su un’alta pendice Aspromontana, privo di collegamento rotabile, da rete elettrica e da un ponte di attraversamento sul fiume Careri. In quel borgo di pastori ho vissuto fino al completamento delle Scuole Elementari. Poi, per poter proseguire negli studi ho intrapreso la mia "Odissea: 3 anni di Collegio a Reggio di Calabria, Ginnasio a Palermo, Convitto a Milano fino alla famosa Cartolina Militare con obbligo di Visita a Messina. Lì nonostante avessi esplicitamente chiesto l'arruolamento volontario nei Paracadutisti mi hanno rimandato a una successiva visita per l'anno successivo. Un anno perso? Non del tutto, mi sono iscritto da esterno a un corso di studi in zona e dopo un assiduo studio delle materie Tecniche a nuove ho conseguito un Diploma in Agraria. Il 13 settembre 1970 mi imbarcai da Napoli sull'Angelina Lauro per l'Australia come Emigrato Regolare. A differenza della quasi totalità dei Meridionali in partenza, non ero un disperato alla ricerca dell'Amaro Pane, ero piuttosto un avventuriero che intendeva "perdersi" in un mondo tutto diverso per poi "ritrovare" se stesso rapportato in altro ambiente. Questa esperienza ha segnato la mia vita profondamente facendomi vedere le cose con molteplici occhi e altrettanta capacità di discernimento.
 
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Inizierei con i più piccini con la Storia dei propri Nonni e poi dei genitori tinta a fiaba affinché possa essere appetibile e piacevole. Avrei quasi voglia di scriverle queste fiabe. Poi passerei alla Storia della nostra Nazione partendo dal Contesto Geografico in cui ci si trova, ecc...
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Non è una cosa bella abbandonare il cartaceo, per poi perderci gli occhi sui "Flashs" dello schermo, che distruggono gli occhi, comunque penso che la cosa sia irreversibile con i tempi che corrono.
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Un amore lungamente ponderato, direi!
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
La mia passione per la cultura generale mi ha fatto imbattere nella Storia. Soffermandomi a quella Antica perché ritenuta più veritiera e più affascinante.
Poi resomi conto di essere nato in una zona dell'Antica Magna Grecia, l'interesse è cresciuto sempre più negli anni.
 
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Isolarsi tranquilli con il mio libro in mano e lasciarsi trasportare nell'antico passato per rivivere fatti generalmente veri narrati da simpatici attori inventati dall'autore. Se poi ognuno di loro vi apparirà diverso dall'altro ciò significa che sono riuscito a sdoppiare il mio pensiero per appassionarvi dando voce a diversi personaggi di partecipare alla narrazione di fatti politici del tempo di fatti mitologici in un contesto religioso politeista conosciuto allora.
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Tutto nasce così, secondo me. Poi ti rendi conto disquisendo con tante menti più o meno informate di te. Se poi ti capita accorgerti di possedere molto di più di quanto tu stesso avessi mai calcolato, ti nasce la voglia di fare il grande passo.
Nel mio caso, tutto ciò che ho conservato in ricerche, durante anni di letture e riletture di testi antichi e non, lo ho tirato fuori appena smesso di lavorare nel 2010. Pensai che non potevo farlo morire con me. I miei figli non me l'avrebbero perdonato.
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Non particolarmente. Ricordo un episodio da bambino quando ad una festa di paese circolava un uomo con una gabbietta con dentro un pappagallino che estraeva un piccolissimo rotolino di carta su molti in esposizioni e te lo porgeva.
Lessi: "Da grande la tua spiccata intelligenza potrebbe farti diventare Dottore o Avvocato, ma sarai condizionato dalla sfortuna. In tarda però diverrai uno scrittore." Durante i miei trascorsi anni ho riso ogni volta che mi ritornava in mente la previsione del pappagallino. Oggi sorrido.
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Molte volte ho pensato di smettere per mancanza di concentrazione e perché distratto dagli obblighi della vita.
 
10. Il suo autore del passato preferito?
Non ce n'è solo uno. Partendo dagli storici Greci e Romani (Omero, Erodoto e Virgilio Ovidio Tacito sono l'eccellenza Poi Plinio il Vecchio e Plinio nipote, il Giovane, Giulio Cesare e persino Flavio Giuseppe. Ma ho un'infinità di libri storici, persino scritti in Greco e Latino e Inglese. Ci vorrebbe molto più tempo e molta più carta per descrivere tutti. Non posso trascurare Dante né il Manzoni e infine Monaci scrittori locali come il Todesco, Marafioti, Oppedisano, per giungere a Corrado Alvaro.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Purtroppo il "sistema letto per te" oramai è destinato a imporsi sugli altri.
Oggi l'umanità è costretta a correre velocemente, gli occhi non reggono lo stress e si tende sempre più alla comunicazione sonora e gestuale mentre (è mia personale convinzione) si viaggia verso il raggiungimento della "Telepatia".
 
 
 
 
 

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Martedì, 05 Maggio 2020 | di @BookSprint Edizioni

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