1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono un'inquieta per natura, ho mille interessi e passioni ma non un vero talento.
Ho iniziato a scrivere per caso... in età abbastanza matura... avevo qualcosa da dire (spero interessante) e soprattutto la voglia di condividerlo con gli altri.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
La mattina prestissimo... quando in casa ancora tutti dormono e domina il silenzio.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Fabrizio Pezzani.
4. Perché è nata la sua opera?
Sono la mamma di un ragazzo con DSA e quindi conosco molto bene tutti i quesiti che le famiglie di questi ragazzi si pongono nel quotidiano e quali sono i loro effettivi bisogni.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Come diceva lo scrittore Ortega y Gasset, io sono il frutto di tutto ciò che ho vissuto nella mia vita... quindi anche la mia formazione letteraria lo è.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Entrambe le cose.
Per me è stato anche un viaggio introspettivo che mi ha portato ad affrontare, analizzare e condividere le mie molteplici realtà: quella di donna, di madre e di essere umano con i suoi punti di forza e fragilità.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Le mie esperienze e tutti i miei dubbi.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Qualcosa.
Il desiderio di sentirmi utile per gli altri.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mio marito.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Sì.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Una possibilità in più per fare e diffondere cultura.