1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mi chiamo Rita Bottiglieri, ho 37 anni e vengo da Torre Annunziata in provincia di Napoli. Fin dai tempi del liceo mi piaceva scrivere soprattutto sui miei diari che ho ancora conservati. Ho deciso di scrivere questo libro un anno e mezzo fa quando mi ritrovai a dover combattere attacchi di panico ed ansia.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non c'è un momento preciso della giornata, scrivo quando mi sento inspirata, può capitare che io sia a lavoro, a casa, in macchina. Capita di pensare a delle cose, cerco di memorizzarle e poi le scrivo subito o su un foglio o sul mio cellulare.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Il mio autore contemporaneo preferito è Francesco Sole, ho letto tutti i suoi libri, mi ci rivedo molto nei suoi scritti. Lui ha la capacità di esprimere, attraverso le sue parole, ciò che vorrei dire io o cio che penso di quel determinato argomento.
4. Perché è nata la sua opera?
Il mio libro è nato perché, attraversando quel momento particolare della mia vita, sentivo il bisogno di scrivere ciò che sentivo dentro. Era come un svuotarmi per poi riempirmi ancora.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il contesto sociale non è proprio stato preso in considerazione. Nel mio libro parlo di argomenti comuni a tutti ma con un mio personale punto di vista, un guardare le cose da una prospettiva tutta mia.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Entrambe le cose. Quando scrivo entro in un mondo appartenente a me soltanto in cui riesco a raccontare anche della realtà che mi circonda.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
C'è tutto di me, ogni parola, ogni mio pensiero, ogni emozione positiva o negativa che possa essere colta nel leggere il mio libro è stata vissuta sulla mia pelle.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Me stessa. Il mio percorso è iniziato principalmente per ritrovare me stessa e la donna che avevo dimenticato di essere.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mia cognata e a mia cugina, persone molto importanti per me perché mi sono state state sempre vicino in quel periodo e tuttora lo sono.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Penso di sì anche se io sono per il cartaceo, mi piace sentire l'odore delle pagine stampate e quel piccolo rumore di quando si volta pagina per leggere quella successiva. Mi dà un senso di avvicinamento e raggiungimento della storia che si sta leggendo.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Con l'audiolibro si mette in atto il senso del saper ascoltare, bisogna prestare molta attenzione per poter capire il senso di ciò che si sta leggendo.
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Mi incuriosisce molto, lo prenderò di certo. Bravo prof.
Scritto da Raffaella Luongo
il Domenica, 17 Novembre 2024 16:45
Il libro sembra molto bello ,complimenti.
Scritto da sara pala
il Giovedì, 14 Novembre 2024 10:34
Gli ultimi saranno i primi...le cadute insegnano a camminare ????????
Scritto da Marialuisa Mainenti
il Domenica, 10 Novembre 2024 22:13
Vi ringrazio per l'ottima recensione, Grazie
Scritto da Giuseppe
il Venerdì, 08 Novembre 2024 09:39
Ho già prenotato il libro, non vedo l'ora di poterlo leggere. Bravo Francesco per aver…
Scritto da Isabella
il Venerdì, 25 Ottobre 2024 12:41