1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mi chiamo Simone Meggiolaro, come lavoro faccio il commesso in un magazzino d'idraulica, mi occupo principalmente di vendita al minuto. Vengo da Vigonza, un paese in provincia di Padova, vivo ancora in famiglia e nel tempo libero leggo qualsiasi tipo di libro, anche se preferisco i romanzi. Ho deciso di dedicarmi alla scrittura da circa 3-4 anni, però la spinta principale l'ho avuta a metà 2019. Sentivo il dovere di espellere alcune sensazioni avute da un bel po' di tempo, ecco perché ho deciso di mettere tutto ciò nero su bianco.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Principalmente mi dedico alla scrittura nel pomeriggio o sera.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Io ho una certa preferenza per diversi scrittori, ma forse quello che mi piace di più è Righetto, anche se non nascondo che Murakami è altrettanto di mio gusto.
4. Perché è nata la sua opera?
La mia opera è nata perché volevo e vorrei far passare un messaggio ben preciso, ovvero quello di rispettare ciò che ci sta intorno perché come si è visto in quest'ultimo periodo non siamo invincibili.
Rispettare il nostro pianeta, la natura ci sta mandando degli avvertimenti ben precisi, poi ultimamente la sua voce si fa sentire sempre più forte, dunque bisogna rispettarla, lei è molto più forte di noi.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Non lo saprei dire con certezza, ma sicuramente una spinta me l'ha data.
Sicuramente ho recepito quello che mi è più utile.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Dipende da cosa si scrive, per come sono fatto io, a me piace di più raccontare la realtà, per quello che è possibile, logicamente!
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Diciamo che c'è molto di me, voglio credere che sia ciò che vorrei essere e fare.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Non c’è qualcuno in particolare, ma come dicevo prima nel mio percorso di vita ho incontrato diverse persone e personalità riguardanti la scrittura. Me li sono cercati, grazie a corsi frequentati, conferenze alla quali ho partecipato. Forse una persona o più ha avuto un'ascendenza importante su di me, parlo di amici che sono stati al mio fianco e mi hanno supportato, criticato, indicato dove intervenire per creare qualcosa di personale e unico.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ad un mio caro amico e lettore assiduo.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Personalmente a me piace ancora sentire la carta sotto le mie mani, la sua ruvidità, non solo a me piace immaginare la storia che sto leggendo ma anche sentirla fisicamente. Non nascondo che l'ebook sia comodo, anzi per chi viaggia molto e magari ha tempi morti da riempire e non ha spazio nel bagaglio è la soluzione migliore, lo dico per esperienza personale.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso sia una cosa funzionale, molto utile per coloro privati del senso della vista. Può rivelarsi molto comodo.