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17 Apr
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Intervista all'autore - Andrea Giorgi

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è mettersi a nudo, aprire i propri pensieri al mondo.
Provo paura, paura di non piacere di non essere all’altezza.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Ovvio che quando scrivo creo e invento, ma amo molto usare cose reali per prendere spunto, che possa essere una descrizione fisica o episodi successi nella vita reale.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Per me scrivere quest’opera è stato realizzare un sogno, nel vero senso della parola, considerando che tutto come ho detto è nato da un incubo.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Penso che la scelta del titolo sia, oltre che la cosa più importante, anche la decisione più ardua.
Nel mio caso, almeno per questo libro, il titolo è nato praticamente di getto, insieme al libro.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Quale libro? Difficile da dire, né porterei tantissimi.
Ma se dovessi sceglierne solo uno porterei “La casa degli spiriti” di Isabel Allende.
È il libro che mi ha fatto amare la lettura, è riuscito a farmi sentire dentro la storia, leggerlo era come vedere un film.
E perché mi ha fatto piangere.
 
6. Ebook o cartaceo?
Con i ritmi di oggi la comodità dell eBook è indiscutibile. Poter portare una libreria leggera come un unico libro dentro la borsa.
Ma continuo ad assaporare il cartaceo, non rinuncio a tenere in mano un libro, la sensazione di sfogliare le pagine, l’odore della carta, e vedere pian piano che si legge l’avvicinarsi della fine.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Scrivo da quando ero piccolo, nonostante non mi senta uno scrittore, ho sempre avuto duemila idee e tante sono ancora racconti nascosti nel cassetto.
Poi un giorno ho deciso di provare, di smettere di leggere da solo i miei racconti e provare a sentire il parere degli altri.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Questo libro nasce da un sogno, forse avevo mangiato pesante ed ho avuto un incubo.
Quella notte sognai questa storia, così vivida così reale, sognai tutti i dettagli.
Quando mi svegliai la prima cosa che feci fu prendere un blocchetto e una penna e cominciare a scrivere.
Così la storia che avevo sognato prese forma e vita.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È la sensazione più bella del mondo, una rivincita personale.
Consiglio a tutti di provare, secondo me tutti abbiamo qualcosa da raccontare e nessuno deve essere giudicato.
Io ancora sorrido da solo, ancora non mi sembra reale, sono felice e incredulo nello stesso tempo.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La prima persona che ha letto il mio libro è una delle mie migliori amiche, Manuela.
E anche se con il sorriso e a volte ironia mi ha sempre sostenuto e incoraggiato.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso sia un nuovo modo di sentirsi parte della storia raccontata, chiudere gli occhi rimanere in silenzio e sentirsi descrivere personaggi e situazioni.
Mi fa pensare a quando ero piccolo ai raccontastorie, ce n'era una “Gobbolino e il gatto della strega” che ascoltavo continuamente e mi sembrava di essere lì.
 
 
 
 

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