1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono stato per anni in carriera nel settore investimenti patrimoniali, poi tutta la mia vita è cambiata, 12 anni fa quando è entrato dentro di me un ospite sgradito, il Parkinson. La malattia neurodegenerativa è una esperienza dura è implacabile, sei condannato a peggiorare sempre di più con nuovi limiti invalidanti. Ho combattuto questo mostro con tutte le mie forze, realizzando progetti che in tempo di salute non avrei mai osato realizzare, soprattutto espressivi ed artistici, ho inciso 3 dischi, ho creato un’associazione di promozione sociale WOODinSTOCK, è un omonimo festival musicale che realizziamo ogni anno a luglio in provincia di Varese. E con BookSprint Edizioni ho scritto questo libro di racconti della mia infanzia: 15 racconti, appunto.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Di solito la sera o il mattino presto.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Delerm.
4. Perché è nata la sua opera?
Mi piaceva l’idea di condividere con il lettore le mie visioni di bambino con i suoi stessi occhi e la sua sensibilità, e la sua ingenuità.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Molto, a partire dalla malattia che mi ha convinto a fare ed esprimermi come mai avevo osato fare prima.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Rispetto a quella che vivo ora è stata certamente una evasione.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Penso sia rimasto ben poco di ciò che ero allora.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Mio nonno paterno, un mito.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A un’amica insegnante di italiano.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Non per me. Difficilmente farei meno del piacere di tenere in mano un libro vero e di sfogliarlo.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Mi piace molto. C’è qualcosa in più la lettura teatrale di un attore o comunque di uno specialista del genere, credo che trasformi il concetto Di lettura rendendolo molto più interessante.