1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono un ragazzo di 38 anni, laureato in Lettere moderne, insegnante e giornalista pubblicista, con la passione per la lettura e la scrittura. Diciamo che non ho deciso di diventare scrittore (non so neanche se in realtà lo sia); io scrivevo, e scrivo, per necessità, ben esternare quello che ho dentro, i miei pensieri, le mie passioni.... poi se tutto questo prenderà forma di libro tanto meglio.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Diciamo che il momento che dedico alla scrittura, e che quindi dedico a me stesso, è la sera, dopo cena. La quiete dopo una giornata lavorativa, frenetica mi rigenera e mi rilassa. In questo modo riesco a produrre molto.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Il mio autore contemporaneo preferito è Umberto Eco con il suo romanzo “Il nome della rosa”.... un'opera semplicemente magistrale.
4. Perché è nata la sua opera?
Il mio saggio sulla questione meridionale nasce da una constatazione: possibile che ad oltre 150 dall'unità d'Italia ancora il Sud non riesce a progredire? Poi, e forse soprattutto, da un'esperienza personale: anch'io, per motivi di lavoro, ho dovuto lasciare il Meridione e trasferirmi al Nord. Allora mi sono chiesto: nel 2019 (anno di pubblicazione del saggio) è ancora possibile che bisogna emigrare come facevano i nostri nonni?
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Diciamo che la mia formazione letteraria ha influito molto nella stesura dell'opera, soprattutto il confronto con alcuni professori universitari mi ha spinto a cercare delle risposte ad una serie di domande, fatti e avvenimenti che da decenni caratterizzano il Sud Italia.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere per me è un modo per raccontare la realtà; vuol dire offrire il proprio contributo, le proprie conoscenze e competenze, il proprio punto di vista per la crescita e il progresso della società.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
In tutto ciò che scrivo c'è molto di me e non potrebbe essere altrimenti. Ognuno quando scrive parte dalla propria condizione, anzi forse è la propria condizione che influenza ciò che scriviamo, o che non scriviamo e omettiamo. Nel caso in questione, la mia vicenda personale forse è il vero protagonista nascosto dell'opera.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Un ringraziamento particolare lo devo rivolgere ad una professoressa universitaria che da subito ha creduto in me spronandomi a portare avanti i miei progetti.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Una delle prime persone a cui ho fatto leggere il mio lavoro è stata proprio la professoressa universitaria che più di altri mi ha spronato a portare a termine l'opera. È stato un modo per ringraziarla per la vicinanza, umana e professionale, con la quale mi ha accompagnato in questi anni.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Secondo me il futuro della scrittura è nelle persone che leggono. Poi io sono molto legato al libro classico, lo considero un compagno di viaggio, un compagno con cui esprimersi, dialogare. L'ebook è molto più "freddo" sotto questo punto di vista. Un libro, al contrario, anche a distanza di anni, racconta una parte di te, le tue emozioni, i tuoi stati d'animo. Riprendere in mano un libro dopo tanti anni vuol dire fare un tuffo nel passato e rivivere quel particolare momento della nostra vita. L'ebook ci offre la praticità, la comodità di una lettura più agile, ma non potrà mai sostituire un libro nella sua funzione emotiva.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Da insegnante ritengo che l'audiolibro sia un utile strumento per quegli studenti che manifestano difficoltà con la lettura. Per il resto vale il discorso che ho fatto per l'ebook: decidere di leggere un libro vuol dire decidere di intraprendere un viaggio in solitaria è ognuno, liberamente e senza interferenze esterne, decide di vivere a modo suo quel viaggio. Solo così si riuscirà a fare emergere da ogni libro lo scrigno di emozioni che esso contiene.