1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Al di sopra… e prima, molto prima di qualsiasi istanza o urgenza, considero la scrittura la più alta, e forse l’unica forma di pura libertà, di espressione individuale, sopravvissuta ai nostri giorni.
Dal punto di vista strettamente emozionale, la vivo più come una ''contrazione mostruosa'' un corpo a corpo estenuante, tra l’iperuranio ovattato dove fluttuano le idee... e le parole che si annidano beffarde dietro i cespugli, aulici, talvolta ancora sporche di terra…
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Direi che... neanche tanto velatamente, senza perdita il tempo di celare me stesso sotto le famose e logore. ''mentite spoglie… Ogni respiro ogni qualsivoglia impercettibile afflato di vento o di mare in tempesta, che scompigliano le pagine di questo libro, sono mosse dalla sorgente naturale di inquietudine, alla quale mi abbevero quotidianamente te, esorcizzando la siccità che mi attende, ogni giorno dietro la porta di casa... nel mondo reale.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
La semplice ma sottesa sublimazione emotiva, sensitiva, e sensoriale, di un cognitivo riscatto sociale, da parte di una persona comune, che a lume di candela... Passo dopo passo è inciampato in un diamante.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Il maestro Umberto Eco diceva che decidere il titolo della propria opera, equivale ad uno sforzo Titanico che precauzionalmente andrebbe partorito antecedente all’opera stessa, per evitare un indesiderato e spossante travaglio.... da parte mia è stato ponderato a lungo... con dovizia, in una cerchia mistica fondata da una dozzina di possibili aspiranti titoli, come l’ardua scelta tra i nomi di 12 nuovi apostoli, che personalmente mi sono costati qualche notte insonne…
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Sicuramente, non mi lascerei sfuggire l’occasione di portare con me il romanzo ''un uomo senza qualità'' di Robert Musiel, così finalmente avrei tutto il tempo di verificare pagina per pagina, se inavvertitamente mi dovessi accorgere all’improvviso che.... Si sta riferendo proprio a me stesso... Che mi sono vigliaccamente nascosto dietro la maschera anonima del lettore… nel pantheon dei miei poeti preferiti sicuramente Rainer M. RILKE.
6. Ebook o cartaceo?
Per quanto mi riguarda il libro cartaceo equivale a farsi la doccia nudi sotto un bel sole di luglio, E Book a farsi una doccia al buio con l’impermeabile addosso!
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Credo che se esiste una disciplina umana nella quale non sia possibile intraprendere una vera e propria carriera sia quella poetica, non si può parlare neppure di vocazione. Meno che mai di un vero e proprio dono, io la annovererei piuttosto… In un’aura di mistero. Di. Qualcosa di sospeso.... misteriosamente tra il cielo, l'uomo e il monastero segreto... che è racchiuso in esso…
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Trattandosi perlopiù di una silloge di Poesie non si può parlare di un organismo che si muove compatto, in un’unica direzione. Come sono assolutamente autentiche le motivazioni che mi hanno spinto a scrivere verso su verso... ad arrampicarmi palmo a palmo sull’albero malfermo della coerenza... sono state dettate dalla stessa urticante urgenza...
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Per quanto mi riguarda è stata un’emozione fortissima, essendo alla mia prima pubblicazione in assoluto... Vedere per la prima volta, dopo oltre dieci anni nell’anonimato più totale, nel buio di un opificio costruito con la lima il sudore e qualche attrezzo di fortuna trovato in cantina, pagine e pagine costernate di inchiostro scadente, rappreso su tutte le agende… Del mio microcosmo che il febbrile tormento ha violentato per interminabili notti.
L’equivalente di ricevere il premio Oscar, partecipando al primo film, come ''comparsa''.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Non vorrei apparire retorico o banale, ma è stata mia madre, per due ragioni:
la prima è perché ho tentato vanagloriosamente, di recuperare i tanti Anni perduti nella palude dei risentimenti dei ricordi giovanili non proprio esaltanti di quel ''non detto'' che alimenta inesorabilmente il muro delle distanze... In seconda istanza il poema ODE al mistero di una madre è interamente ispirato e dedicato al suo indefesso sacrificio materno.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che è un po' come la torre Eiffel... inizialmente il progetto è stato accolto con un certo scetticismo, misto a sarcasmo o addirittura una blasfemia, si sono raccolte persino delle firme... per non realizzarla. Adesso dopo più di un secolo di vita, è ancora il più pregiato fiore all’occhiello di un intera nazione, gli auguro vivamente la stessa fortuna.