1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato a Norcia, città natale di San Benedetto, patrono d'Europa da una famiglia di albergatori. Quando mio nonno acquistò "l'Albergo della Posta", nei primi anni del secolo scorso, il mezzo di trasporto per passeggeri consisteva ancora nel servizio della diligenza, trainata da cavalli e il cambio di questi avveniva nella scuderia annessa all'Hotel. Durante la mia infanzia, ormai una linea ferroviaria e gli autobus avevano da tempo sostituito questo mezzo di trasporto, ma io entravo spesso nelle scuderie ormai dismesse e davo sfogo alla mia immaginazione ascoltando nitriti di tanti destrieri. Ho passato molto tempo con i cavalli e quindi ho sentito il desiderio di trasmettere le mie emozioni.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Il mio momento migliore, per poter dare sfogo alla creazione di situazioni e quindi alla scrittura va dalla metà pomeriggio alla tarda serata.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Wilbur Smith.
4. Perché è nata la sua opera?
La passione per i cavalli è nata insieme a me. Durante la mia vita, oltre a dedicarmi al mio lavoro principale dedicato all'Hotel, al Bar e alla Ristorazione, ho avuto modo di trascorrere molto tempo con i cavalli, studiando il loro comportamento, il loro linguaggio e quindi le tecniche per una doma impostata in una collaborazione con questi e non più con mezzi coercitivi, come si era solito fare in passato. In virtù di queste mie competenze ho sentito il bisogno di trasmettere, a chi volesse avvicinarsi a questo splendido animale, le mie conoscenze in merito.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
È stato fondamentale.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Per me scrivere ha una doppia valenza: una è scrivere per trasmettere le proprie emozioni vissute. La seconda: è scrivere per dar vita a tutto ciò che non è stato possibile, ma sognato di poter vivere.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Dentro c'è tutto me stesso.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
La mia famiglia, mia moglie, mio figlio, mia figlia che negli anni hanno sopportato e supportato questa mia grande passione.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mia moglie.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Purtroppo si, ma leggere qualsiasi cosa sul cartaceo è tutta un'altra cosa!
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non mi appassiona.