1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Sono una insegnante in pensione ed ho sempre amato scrivere poesie, monologhi, racconti per ragazzi e commedie. Vivo a Ragusa dove sono nata, ho tre figli e sei nipoti e condivido la mia vita con mio marito.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Accostare un adolescente alla lettura è un compito che ho sempre ritenuto importante, soprattutto oggi che i ragazzi sono distratti e incuriositi da letture che trovano su Internet. Proprio per questo, consiglierei ad un adolescente di accostarsi alla lettura scegliendo libri che possano aiutarlo a conoscere la storia del nostro recente passato per poter capire senza travisamenti la realtà. Il libro, infatti, è uno strumento di conoscenza che concorre all'educazione e alla formazione dei giovani.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Se vogliamo adeguarci al gusto delle nuove generazioni, ben venga eBook. L'importante è leggere ed educare tutti alla lettura.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Per me è un amore ponderato. La mia decisione di diventare scrittrice, è legata a mio padre.
Fin da piccola lo ammiravo per la sua capacità di estraniarsi da tutto quanto, seduto dietro una scrivania, con gli occhi fissi su un foglio bianco, mentre seminava parole per far nascere sentimenti ed emozioni. Il suo esempio mi accostò alla lettura e, infatti, fu lui che mi iscrisse alla collana di libri per ragazzi “Club degli anni verdi” e quando ne ricevevo uno, lo leggevo tutto d'un fiato. Quello fu il periodo in cui scrivevo sui miei quaderni poesie, racconti o testi di canzoni che nascondevo gelosamente perché nessuno potesse leggerli.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
La spinta a scrivere questo libro è nata quando, dopo più di quindici anni di attività teatrale con una Compagnia da me creata, abbiamo deciso di fermarci. Autrice delle commedie di cui curavo anche la regia, mettendo in scena spettacoli teatrali, ricevevo consensi molto positivi. La mia voglia di continuare a scrivere non si è interrotta anzi, si è riversata nella produzione di poesie e monologhi e, infine, in questo libro, dove ho cercato di evidenziare molti di quei problemi che vivono i giovani nella nostra società “acculturata”, ma spesso tanto superficiale.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Dipende dalla sensibilità di ogni lettore scoprire nel mio libro i messaggi che voglio comunicare. Quando scrivo è come se qualcuno mi parlasse sottovoce per indirizzarmi verso una meta che non conosco. Posso dire che i motivi conduttori che mi hanno ispirato sono legati al mondo giovanile dove i ragazzi vivono una realtà conflittuale e accomodante, a seconda delle esigenze della società. Proprio per questo, il titolo che ho dato al mio libro “Se mi cammini accanto”, è quasi un'invocazione del ragazzo all'adulto, un richiamo ad affiancarli nel loro percorso formativo.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccola o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Sì, era un sogno nel cassetto che già da piccola cercavo di realizzare coinvolgendo i ragazzini del quartiere in spettacoli scritti da me. Seduti in un cortile, in silenzio religioso, la sera i nostri genitori ci ascoltavano compiaciuti. Crescendo, ho continuato a coltivare questa mia passione e, adesso, se il mio libro avrà il consenso del pubblico, avrò realizzato un sogno per me importante.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Sì, quando ho fatto leggere la bozza del mio libro a due persone competenti che, dopo qualche esortazione e dei suggerimenti, mi hanno detto che l'avevano letto tutto d'un fiato. In seguito, questa osservazione è stata confermata da un caro amico professore Emanuele Occhipinti che mi ha fatto l'onore di scrivere l'introduzione al mio romanzo.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, non ho mai pensato di non portarlo a termine, anche perché è stato fondamentale il supporto e la fiducia nel mio operato da parte di mio marito, attento e scrupoloso lettore dei miei testi.
10. Il suo autore del passato preferito?
Il mio autore del passato preferito è Luigi Pirandello le cui Opere esplorano l'ambiente borghese che poi definisce in ogni suo dettaglio. Lo amo anche perché è un commediografo che ha segnato la storia del teatro italiano.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ogni frontiera può e deve essere superata per allargare i confini della conoscenza. Conosco tante persone che, dovendo viaggiare per motivi di lavoro o quant'altro, ascoltano un audiolibro, utilizzando così, il tempo, in modo originale e positivo. Se vogliamo adeguarci alle avanzate tecnologie preferite dalle nuove generazioni, ben venga anche l'audiolibro.