1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato in un paese di poco più di mille abitanti circondato da campi e boschi di robinie, dove noi ragazzi giocavamo, quello era il nostro parco giochi. C'era un fiume che in quegli anni era uno dei più inquinati d'Italia, ma per noi durante in periodo di agosto, chiuse le fabbriche con l'acqua pulita delle sorgenti diventava il nostro mare. Nel mio paese sono cresciuto, sposato, diventato padre e nonno. Nel duemila nove al seguito di un pesante intervento chirurgico, ho passato un periodo di terapia intensiva in una camera con la sola compagnia di un crocifisso, quel Cristo sulla croce era diventato il mio interlocutore, sarà stata la morfina che mi iniettavano come antidolorifico o la mia immaginazione, fatto sta che nostro signore mi esortava di scrivere quello che più mi passava per la testa. Una volta ristabilito grazie a Dio e all'equipe medica, ho iniziato la mia vita di scrittore naif, perché è così che mi definisco.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non ho momenti particolari, quando mi viene in mente qualcosa scrivo al PC se sono in casa, o annoto sullo smartphone se all'aperto.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Camilleri.
4. Perché è nata la sua opera?
Non so come è nata, probabilmente in una parte dovuta alla mia vacanza nella regione della Moldova, in parte all'immaginazione che mi porta spesso con la testa rivolta al cielo, sua per ringraziare Dio, che per ammirare l'infinito.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Moltissimo.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Evadere la realtà, raccontando molte verità.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Credo molto.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Per quest'opera la mia vacanza in Romania.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Alla mia compagna.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Credo proprio di sì. Anche se essendo perito cartario prediligo la carta uso mano.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Molto bene.