1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è un’esigenza quasi come parlare, è soddisfare il desiderio di comunicare ad altri il mio pensiero che a differenza del parlato si conserva nella scrittura.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Nonostante sia un racconto per bambini i cui protagonisti sono dei cani, che comunque nella fattispecie sono in grado di comunicare come fossero persone, in questo brano c'è tanto di me e della mia famiglia d'origine di cui conservo un bellissimo ricordo.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Tanto. Perché il racconto è stato pensato e realizzato alla nascita di mia nipote Costanza cui è dedicato. Costanza è una bimba che è nata prematura ma così forte e battagliera che in pochi mesi ha eguagliato gli altri bambini nati a termine. Desideravo presentare Costanza ai miei genitori, i suoi bisnonni e così ho fatto scrivendo questa storia.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Sì per me quasi immediata visto che il racconto è ambientato nel Natale del 1932.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Io amo gli autori particolarmente descrittivi, quelli che usano tante parole per rendere le loro storie visibili come in un film. Porterei con me Lev Tolstoj o Alessandro Manzoni con i suoi Promessi Sposi.
6. Ebook o cartaceo?
Decisamente cartaceo, adoro toccare i libri.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Scrivere fa parte di me, non è una carriera o una professione, soddisfa anche le mie esigenze di comunicazione che sono tante visto che sono una chiacchierona. Da bambina scrivevo poesie.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Il mio racconto è liberamente tratto da una favoletta "Il cagnolino bianco e nero" che mio papà soleva raccontare a noi bambine e a tutti i suoi nipoti. Quel cagnolino è Charlie il protagonista della mia storia.
Storia ambientata nella mia città una Palermo negli anni ‘30 quando mio padre era bambino e giocava in strada con i suoi fratelli e con un cagnolino di nome Charlie. Il racconto è stato illustrato da Emanuela, mamma di Costanza.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Una grande emozione è come dare respiro a una propria creatura.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
È stata una mia carissima amica che purtroppo non è più con noi. Anzi ho accelerato la scrittura per darle il piacere di leggerlo. Anche perché il suo cane era un bellissimo meticcio di nome Charlie.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Un’ottima possibilità di gustare il proprio libro narrato da un lettore colto e sapiente. Utile per leggere anche quando non si ha una buona vista. L'importante che la voce del lettore sia di proprio gradimento.