1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato e cresciuto a Locarno una piccola cittadina del Canton Ticino nella Svizzera italiana a pochi chilometri dal confine con il Piemonte, regione che apprezzo per molte cose oltre ad essere anche terra delle mie origini.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Secondo me di libri da consigliare ad un adolescente sono tanti, ma penso che il libro che potrei consigliare senza dubbio è “Momo” di Michael Ende.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Non sono così convinto che ci sia una perdita anzi sono sicuro che il libro cartaceo sia ancora molto presente, possiamo come anche vedere nella discografia il ritorno del vinile.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Penso sia stato un colpo di fulmine, amavo leggere e scrivere fin da bambino.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Detta così potrebbe sembrare una brutta cosa ma una malattia di nome "sindrome di Menier" mi ha creato problemi all'orecchio destro e non riuscivo più ad ascoltare musica in cuffia per scrivere testi, così ho ripreso vecchi racconti scritti anni prima e mi sono tuffato in queste avventure.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Non voglio inviare nessun messaggio, voglio solo che chi lo legga si possa appassionare a questi racconti come ho fatto io quando gli ho scritti.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
È sempre stata un sogno nel cassetto.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Sì riprendere quei "vecchi" racconti mi ha divertito molto ed anche appassionato.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, assolutamente no.
10. Il suo autore del passato preferito?
Mi hanno appassionato diversi autori in passato, ma credo che Charles Dickens sia il mio preferito. Ma vorrei anche citare se mi è permesso Michael Ende anche se è più contemporaneo e naturalmente non potrei non citare Roberto Vecchioni.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che sia cosa buona e giusta perché ci sono persone meno fortunate che non riescono più a leggere o non hanno mai potuto e con l'audio libro possono godere di tante belle storie, romanzi o altro.