1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere mi piace tanto, mi appaga, ma soprattutto mi incuriosisce, perché man mano che vado avanti nella stesura dell'opera, compio una grande opera di ricerca a partire da me stesso, e ciò che ne ricavo mi completa; facendomi provare un'emozione talmente forte che risulta difficile da descrivere con le parole.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Come si capisce dalla mia risposta alla domanda precedente non sono uno scrittore che si mette facilmente "a nudo". Ma tengo a rispondervi volentieri dicendovi che la stesura delle poesie di questo libro, sono tutte di ispirazione autobiografica.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere questi versi è stata una vera e propria salvezza per me. Ho iniziato a scrivere per sfogarmi in un periodo veramente buio della mia vita qual è stato il carcere. Quest'opera, e definirla tale a me ancora sembra irreale; ha significato dolore... Tanto, sono le mie lacrime perché non è facile far sapere al mondo intero chi sei e non è mai facile presentarsi per chi si è veramente perché la paura di essere giudicati e di non essere più guardati allo stesso modo, spaventa...
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
No, è stata semplice. Basta solo chiamare le cose col loro nome.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Porterei con me Freud per cercare le verità nascoste sulla nostra esistenza.
6. Ebook o cartaceo?
Assolutamente cartaceo. Mi piace il profumo che emana la carta stampata.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
A dir la verità è sempre stato un sogno nel cassetto. Durante gli anni del liceo mi ripetevo spesso che quando avrei finito la scuola avrei iniziato a dedicare più tempo alla scrittura. Ed è esattamente quello che ho fatto, nonostante gli ostacoli e le difficoltà che ho dovuto superare durante la mia detenzione, ma alla fine ce l'ho fatta. In questo periodo buio della mia vita ho trovato nella scrittura una valvola di sfogo, un allontanamento dalla realtà.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Da piccolo leggevo frasi e aforismi di altri.
Poi, la presentazione di un libro durante un incontro culturale svoltosi nel carcere di Matera nell'anno in cui l'ha vista Capitale della Cultura 2019, è nato in me il desiderio di pubblicare qualcosa di mio.
Così è cominciata l'avventura.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È un'emozione che non si può trascrivere; ma è bello e lo auguro a tutti di veder i propri sogni diventare realtà.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Chi ha letto per primo il libro è stata una persona a me molto cara, che non mi va di citare.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro è una frontiera molto positiva per il futuro soprattutto del nostro pianeta, anche se mi auguro che il cartaceo non muoia mai.