1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Svolgo l’attività professionale con studio in Torino quale Dottore commercialista, Revisore legale dei conti, Consulente tecnico del Giudice, Perito penale del Tribunale, Amministratore giudiziario e Curatore fallimentare; ho conseguito la seconda laurea magistrale in Giurisprudenza e sono cultore della materia della Filosofia del diritto.
Già Paracadutista della «FOLGORE».
Studioso in ambito di esoterismo, simbologia, egittologia, templarismo scozzese, antropologia filosofica e religiosa, ritualità antiche e primitive.
Progetto nel cassetto: pubblicazione del romanzo noir "Se morissi prima di svegliarmi".
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Al nadir, quando la luce oscura illumina la profonda caverna dell’animo.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Quale "lettore seriale" ed amante dei libri, ho una notevole collezione di volumi che spazia ad ampio raggio.
4. Perché è nata la sua opera?
Il saggio ha l'obiettivo di porsi quale contributo di ricerca accademica nell'ambito dell'affascinante e seduttiva materia giuridica della Filosofia del diritto: approfondendone lo studio, si accosta la ricerca della concezione dello Ius e del Vero con l’amore per la saggezza e la passione per il pensiero dell’uomo.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Mi sono innamorato della lettura nel corso dell'adolescenza, per passione e senza imposizioni.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Dipende: entrambe le visioni possono rappresentare le mie opere, già pubblicate o in corso di redazione.
Nel caso in specie, trattandosi di un saggio in tema di diritto, l'orientamento è - per ovvie ragioni - improntato alla ricerca del Vero.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Il saggio parte dall’inquadramento e dalla ricostruzione del concetto di diritto; l'attenzione viene focalizzata sul periodo della deriva illuminista - quale passaggio storico fondamentale al fiorire del successivo costituzionalismo - per poi entrare nella analitica disamina dei principi cardine della liberté, dell’égalité e della fraternité, sviluppando l’esposizione nell’ottica delle interrelazioni con il diritto stesso.
In tutto il corpo del testo sono presenti anche opinioni ed idee personali che, nel capitolo conclusivo della trattazione, vengono esposte ed argomentate con piena evidenza, anche in chiave simbolica.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Specificamente all'aspetto della materiale stesura, nessuno per questo saggio.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Alla mia parte lunare complementare.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Pur comprendendo le logiche di mercato (anche per via della professione che svolgo), non sono personalmente "attratto" dall'eBook: non si possono sostituire la passione, le emozioni, le sensazioni del contatto fisico del libro cartaceo, il viverlo, assaporandone il profumo, percependone l'unione con i sensi e l'immaginazione.
Un po' come, in ambito motociclistico, la dicotomia fra la meccanica rispetto all'elettronica.
Ritengo che l'eBook sia utile meramente a livello lavorativo, quale dispensa di aggiornamento, di studio o similare.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Idem, come sopra.
Non è la stessa cosa.
La lettura non dovrebbe essere "passiva" ed impersonale, in quanto così si lederebbe la propria immagine visiva "attiva".