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25 Nov
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Intervista all'autore - Angelo Pagano

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è come vivere in eterno e l'emozione che si prova inequivocabilmente deriva dal fatto che l'idea di trasmettere al prossimo principi fondamentali quali ad esempio la libertà, la democrazia, il rispetto reciproco, l'uguaglianza, la fraternità, ci rende immortali. Ciò che scriviamo, rimane per sempre, ed è lo specchio dell'anima, nel bene e nel male. Farlo con amore, consapevoli di essere responsabili, di ciò che scriviamo; ci rende felici del ruolo pedagogico che svolgiamo ogni qual volta il nostro scrivere è rivolto alle future generazioni nella speranza di riuscire nel nostro intento, cioè inculcare nelle loro giovani menti tutti quei sani principi a cui attenersi per vivere serenamente la propria esistenza.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Alcuni tratti sono "fantasiosi "; ma indubbiamente, altri sono molto realistici e descrivendoli non faccio altro che tentare di far riflettere il lettore su come a volte la realtà dei fatti che succedono, va ben oltre ogni immaginazione, mettendo in risalto l'umana fragilità.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere questo libro ha avuto per me un significato sincero a favore del genere femminile, in quanto penso rappresenti un tentativo di "spezzare una lancia" in loro favore, nel senso che la violenza da loro subita sotto qualsiasi forma da parte di individui del genere maschile, è ingiustificabile e rappresenta la bestialità di coloro che la attuano discreditando l'intero genere maschile.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo di un’opera, dovendo in poche parole, rappresentare il tema di cui ci occupiamo, non è mai semplice da scegliere; tuttavia in questo caso non ho avuto dubbi e fin dall'inizio è servito metaforicamente parlando, da "faro", durante la stesura dei vari capitoli.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
L'Iliade di Omero, perché fin da ragazzino mi è sempre piaciuta l'Epica.
 
6. Ebook o cartaceo?
Chiamatemi pure tradizionalista, ma io preferisco il cartaceo; per il piacere tattile che il libro trasmette, l'odore d'inchiostro ed infine lo sfogliare delle pagine.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
La mia non la posso tuttora definire una carriera, in quanto è una semplice passione che coltivo nella speranza di riuscire ad essere utile al lettore, nel senso che leggere piacevolmente un libro, penso che aiuti il lettore alla spensieratezza della semplicità del mio modo di scrivere.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Nasce come atto di denuncia a favore del genere femminile, contro la discriminazione di genere, nel tentativo di sensibilizzare l'opinione pubblica, verso un tema purtroppo ancor oggi, irrisolto quale è "la violenza sulle donne". L'accidia del popolo verso questi delitti efferati, ha costituito l'aneddoto che mi ha spinto alla stesura di questo libro.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Un senso di realizzazione di quello che pensiamo, reso ancor più piacevole quando il pubblico, lo apprezza e lo condivida.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mia moglie, come sempre.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Per quanto bravo sia l'attore che lo legga per il lettore, penso che è solo chi legge direttamente uno scritto, che interpreta ciò che legge in base a quello che è il suo vissuto.
 
 
 

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