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19 Nov
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Intervista all'autore - Assunta Rita Belfiore

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mi chiamo Assunta Rita Belfiore, ho 42 anni, sono sposata e ho 3 figli; insegno in una scuola primaria a Prato e mi piace tanto leggere e scrivere.
Provengo da un piccolo paesino, Campofranco, nella provincia di Caltanissetta.
Fin da piccola ho sempre scritto i miei pensieri sul modello del filosofo Blaise Pascal essendo io stessa di formazione molto cristiana, ma la svolta è stata nel 2016 quando mi preparavo per il mio anno di prova.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non c'è un momento in cui mi dedico alla scrittura, capita molto spesso che arrivino dei pensieri che devo necessariamente scrivere anche su dei fogli sparsi.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Mi piace leggere i romanzi rosa di Jojo Moyes ma per letture più impegnate preferisco, da buona siciliana, recuperare il più possibile gli scritti di Andrea Camilleri.
Inoltre, dato che in famiglia vi è un forte interesse per la materia filosofica, gradisco anche il divulgatore Jostein Gaarder e il filosofo Ivan Illich.
 
4. Perché è nata la sua opera?
Sono stata sempre affascinata dai rapporti umani, da quello che si nasconde dietro la maschera che si indossa ogni giorno.
Il nascere e crescere in un piccolo paesino mi ha fatto aprire verso un mondo fatto di ipocrisia e di falsità che muta attraverso i rapporti dentro e fuori lo stesso paese.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Come ho già detto, la mia influenza siciliana è molto forte e il vivere in quel contesto sociale ha determinato un modo di pensare e vedere le cose fortemente mutabile.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere, a mio avviso, è un modo per raccontare una parte di realtà attraverso le lenti dell'esperienza soggettiva.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Di autobiografico niente, è solo una visione interpretata di ciò di cui ho già parlato sopra.
 
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Ho sempre creduto in me stessa e devo ringraziare la mia costanza.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mio figlio più grande.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
L'odore dei libri, insieme alla scelta fatta di persona in una libreria circondata dallo stesso, ha sempre il suo fascino.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Sicuramente un supporto per non fare allontanare dal mondo della letteratura chi, nel mondo frenetico di oggi, non ha tempo (o voglia) di sedersi a leggere; rappresenta anche un grandissimo aiuto per chi ha difficoltà fisiche.
 
 
 
 
 

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