1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Sono nata a Torino, ma avevo tre anni quando mi sono trasferita con la mia famiglia nel Lazio, precisamente a Cassino in provincia di Frosinone, qui ho passato la mia fanciullezza e all'inizio dell'adolescenza sono tornata a vivere in Piemonte, ad Asti con la mia famiglia: mio padre, mia madre e mia sorella Cristina. Ho frequentato il gruppo parrocchiale della cattedrale e una volta cresciuta sono diventata animatrice di gruppi adolescenziali. Una volta cresciuti i miei tre figli ho sentito il desiderio di scrivere qualcosa che potesse andare bene a loro, personalmente ho sempre letto molto fin da quando avevo otto anni. Il mio genere preferito è il giallo.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Direi che qualsiasi genere va bene, l'importante è leggere. Mio figlio lo sta riscoprendo solo ora a diciassette anni, perché si impara l'italiano, ti aiuta a saperti relazionare con qualsiasi interlocutore piccolo o grande che sia, si imparano tante cose. Per cui consiglierei un'analisi di se stesso e consiglierei il libro adatto. Gli adolescenti in genere sono distratti e non sanno mettersi in gioco, quindi consiglierei un libro che tenga desta la loro mente, dove ci sono degli sforzi da fare tipo: chi sarà l'assassino?
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Penso che stiamo andando verso un'era tecnologica avanzata, dove si ha sempre meno spazio in casa e quindi direi che è un'ottima soluzione. Visibile contemporaneamente a più persone anche se fa sempre piacere avere il cartaceo ma, quando si hanno tanti amici sparsi ovunque, diventa una cosa necessaria.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Direi entrambe le cose.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
L'amore per i gialli e per i ragazzi.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Che la fantasia è un bene prezioso, che tutti siamo dotati di talenti e quindi ognuno può fare grandi cose. Che la lettura è uno strumento importante, di crescita.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Nel cammin di nostra vita ci sono esperienze che segnano positivamente e ti spingono a dare il meglio di sé quindi a mettersi in gioco e realizzare i propri desideri. La mia passione è venuta così, prendendo carta e penna e man mano che scrivevo andavo sempre avanti.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Sì, mi è sempre piaciuto leggere i romanzi degli Hardy Boys e di Nancy Drew, li ho collezionati tutti e tramandati alla mia figlia più piccola.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, mai.
10. Il suo autore del passato preferito?
Edmondo De Amicis.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Francamente preferisco leggere un libro da me perché la fantasia e l'immaginazione sono più forti.