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BookSprint Edizioni Blog

31 Ott
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Intervista all'autore - Roberto La Motta

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Reggio Calabria, cresciuto a Monte Cremasco per metà della mia infanzia e poi a Villa San Giovanni in provincia di Reggio Calabria.
 
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Ad un adolescente consiglierei di avvicinarsi prima alla Divina Commedia per intendere la scrittura vera e propria ed infine rilassarsi con un bel Bukowski o un Kerouac per incentivare il senso di avventura.
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Purtroppo la perdita degli odori e del romanticismo del cartaceo è una progressiva perdita della preziosità del tempo. Contro l'e-book. Anche se è straordinario come questo può essere comodo nelle metropolitane di Londra.
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Come tutti gli amori nasce come una stregoneria chimica però cresce come amore più che ponderato anzi quasi una malattia vitale ed essenziale.
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Mi ha spinto, a scrivere la Folta Compagnia, la voglia di raccontare il giorno dopo le sbornie. C'è un senso romantico nella perdita di se stessi. Quasi trasformati nel fisico e nella mente. Un bel viaggio dovuto in grazia alla scoperta della bevanda alcolica.
 
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Il messaggio è prettamente onirico. Continuate a sognare anche nella maldicenza e nel malessere di alcool, voci e senso di smarrimento.
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
La scrittura è stato l'unico e vero potere datomi nel mondo di bambino che si affaccia prematuramente al mondo dei grandi.
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Con piacere ricordo il giorno in cui lo finii e lo lessi per quattro ore di fila al mio amico seduti in una piccola stanza, nella notte, e coperti da una nube di sigaretta e parole.
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No. Era un libro che volevo con le mie stesse viscere. Ricordare Dante e lo strazio estatico della scrittura.
 
10. Il suo autore del passato preferito?
Ovviamente Dante Alighieri.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Emozionante. Può mettere emozioni nella voce che una scrittura non può dare se non con l'immaginazione.
 
 
 

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