1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivo per hobby o passione da anni. E quindi mi piace farlo e ne approfitto appena ne ho la possibilità. Quindi ho terminato già altri undici romanzi!! E già ne sto scrivendo un altro! Se SCACCHI & TAROCCHI verrà letto bene, ne proporrò altri. Altrimenti fa nulla: gli hobby non si abbandonano.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Poco, niente e tutto. Ogni personaggio che si descrive strappa, volontariamente o involontariamente, qualcosa di personale o di vissuto. Può essere un'inflessione, una storia, uno stralcio di vita proprio o altrui. Quindi un poco in ogni riga di me è necessariamente presente. Niente di me è presente nella storia. Ma tutto mi appartiene, come se fosse un figlio, o meglio, come se ogni personaggio fosse un figlio.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Inconsciamente avevo forse la necessità di descrivere qualcosa che mai nessuno ha descritto in questo modo. Un momento della nostra storia in cui goliardicamente si arrivava anche ad uccidere, mentre contemporaneamente accanto a tale irriverente comportamento si vivevano diverse realtà. Da chi voleva una rivoluzione seria e chi invece una controrivoluzione stragista ancora più seria, da chi faceva il tifo a chi voleva non esserne coinvolto. Un periodo troppe volte descritto attraverso stereotipi irreali. I cattivi cattivi cattivi da una parte ed i buoni buoni buoni dall'altra. Ma in realtà anche in un periodo così drammatico le persone continuavano ad avere una personalità complessa e variegata. Come sempre. Ed ho cercato di descrivere proprio questo.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Quasi casuale, ma poi convinta, Francesco De Gregori nella sua "Scacchi & Tarocchi", ha cercato di rappresentare anche lui quel periodo variegato. È un omaggio doveroso.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Pirandello.
6. Ebook o cartaceo?
Cartaceo. Senza demonizzare l'eBook, però.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non so neanche se sono uno "scrittore", solo chi mi legge può identificarmi o meno con questo "titolo" eccellente. Oppure no, ma va bene lo stesso.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Le idee nascono da sole senza motivo, basta una frase, una persona, un ricordo. È quasi impossibile definire da dove si parte. L'unica cosa che si sa all'inizio con certezza, è dove si vuole arrivare.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È emozionante, ma nulla di più. L'unico vero brivido me lo può dare un lettore che intenda fare propria la storia od un personaggio. E ovviamente un libro pubblicato può darmi questa possibilità.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Contemporaneamente un'amica e mia moglie.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ogni strumento è valido per diffondere una propria storia.
Ma il sentirsi raccontare potrebbe essere emozionante persino per un autore!!