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30 Ott
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Intervista all'autore - Giuseppe Calocero

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per la mia persona è cercare di comunicare le mie idee, i miei sentimenti e le mie opinioni sulla vita, sull'amore, sui rapporti economico-sociali e sui riflessi sulla politica.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
In questo libro la vita reale è molto presente ed io sono attore spettatore degli accadimenti dell'esistenza umana. Divento attore protagonista nello scrivere l'opera in modo fantasioso, ma con agganci nel vissuto della società in cui viviamo per metterne in risalto le sue contraddizioni. Nello stesso tempo cerco di dare speranza e fiducia nel futuro, affinché una nuova frontiera porti tutti gli esseri umani a vivere, e non solo ad esistere, nella soddisfazione di ogni bisogno materiale e spirituale.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere questo romanzo ha significato per me la ricerca di portare a conoscenza di più persone l'importanza dell'Amore con la A maiuscola, questo sentimento così meraviglioso e, nello stesso tempo struggente in grado di "spettinare" i cuori e le menti; la potenza del credere in determinate idee e portarle avanti con coraggio "bisogna cercare sempre ciò che si ama per non accontentarsi di ciò che si trova"; la forza della conoscenza sull'ignoranza come strumento per debellare le falsità ideologiche, che spesso assoggettano l'essere umano a realtà disumane e il sogno di vedere un giorno l'umanità vivere nella libertà, nella fratellanza, nell'uguaglianza reale e non illusoria.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
È stata semplice. Nel momento in cui il libro parla anche di chi vive una vita negata, dei senza diritti, dei senza lavoro, dei molti precari, di chi vive nella miseria e nella povertà e tutti non vedono vie d'uscite dalla loro triste realtà serve una luce che illumini il buio. Se la realtà di cui sopra sembra un labirinto senza uscita, "Una luce nel labirinto" aiuta ad uscire e "riveder le stelle."
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
In un'ipotetica isola deserta preferirei avere innanzi tutto l'amore della mia vita e non uno scrittore. Il tempo trascorrerebbe in modo migliore e soddisfacente.
Potrebbe tenerci compagnia Umberto Eco e la sua consorte.
 
6. Ebook o cartaceo?
Io amo il cartaceo. Un libro, prima di gustarlo nella lettura, è assaporato nel profumo che emana, diverso in quello appena stampato da quello stagionato, e dalla gioia di girare le pagine con le mani ed immergersi nella trama. Credo però che ogni novità non vada bistrattata. Se l'Ebook è utile a portare più persone ad amare la lettura, ben venga l' Ebook.!
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Scrivere è stato sempre dentro di me. Nei periodi del Liceo scrivevo molte poesie e qualche testo. Purtroppo le traversie della vita e gl'impegni lavorativi mi hanno tenuto lontano da questa passione per molto tempo. Appena ho potuto, io e la scrittura ci siamo ritrovati ed è stato bello riabbracciarsi.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea di questo romanzo nasce dalla miseria che l'essere umano è costretto ad assistere ogni giorno nella realtà della dimensione sociale in cui viviamo. Abbiamo assistito in questi anni a miliardi di persone divenire sempre più povere e poche persone sempre più ricche; a milioni di bambini, costretti a lavorare in condizioni disumane; a guerre con l'ideologia della libertà e della democrazia; a capitalisti che si pongono, fintamente a difesa dei lavoratori, inneggiati da coloro che hanno solo la forza delle proprie idee o delle proprie braccia; al razzismo più bieco ed ad una lotta tra poveri per far godere chi li sfrutta. Io cerco di ribellarmi a questa realtà e cerco di dare il mio contributo ad un mondo nuovo con questo libro.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Emozione e gioia. Somigliano ai medesimi turbamenti della nascita di un figlio. Si ha dentro di sé la speranza che possa dare un contributo alla riflessione sull'essere umano, sui rapporti umani, sulla vita, sull'amore, sulla passione, sul mondo.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mia moglie Fernanda.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso, come ho già detto, che le novità vanno recepite ed utilizzate. Se serve ad aumentare i lettori dei libri, ben venga!
 

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