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BookSprint Edizioni Blog

26 Ott
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Intervista all'autore - Elisa

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Sono nata in un piccolo paesino che conta poco più di 6000 abitanti e che ho lasciato, come tanti ragazzi, appena ho compiuto 19 anni. Da allora ho sempre cercato città grandi, più erano affollate più mi facevano sentire a mio agio. Da qualche anno, per ironia della sorte e per una serie di vicissitudini sono tornata a casa.
 
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Da adolescente ho sempre cercato i libri che hanno scandalizzato il lettore. Adoravo (e adoro) “Una spia nella casa dell'amore” di Anaïs Nin e naturalmente il “Tropico del cancro” di Henry Miller. Riuscivo a trovare del romanticismo anche in quelle pagine: ritengo che nonostante i tradimenti e le disavventure descritte dall'autore, sia presente in questo libro una delle più belle dichiarazioni d'amore rivolte alla moglie, con una Parigi decadente e sublime che fa da sfondo. Ma il libro che oggi consiglierei ad un adolescente e che negli anni della mia adolescenza ho riletto più e più volte è “Due di due” di Andrea De Carlo.
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Che l'eBook non potrà mai sostituire il profumo delle pagine di un libro e che si perderà la magia di ritrovare un vecchio libro sulle bancarelle. Un libro vive quando passa di mano in mano, quando è racchiuso tra le mani del lettore che sottolinea le parole e nasconde bigliettini tra le sue pagine.
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Ho sempre scritto. Ai tempi della scuola avevo 9 in italiano (e in letteratura inglese e francese) e 5 in matematica. Scrivere è un'esigenza, anche se ultimamente l'avevo un po' dimenticato.
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Come si legge anche nelle prime pagine del libro ad un certo punto è diventato indispensabile. In me c'erano questi pensieri che avevano necessità di venire fuori. Quando non potevo più ignorare questa esigenza ho messo ogni cosa da parte e ho iniziato a scrivere.
 
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Di cercare sempre e comunque la felicità, per quanto possa essere difficile.
Capire cosa ci rende felici e combattere per esserlo. Anche se nel momento in cui ho iniziato a scrivere speravo in un finale diverso.
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Nei temi che scrivevo a scuola da bambina mi descrivevo come una futura archeologa, che col tempo si è trasformata in psicologa e poi è ancora cambiata. Però sin da piccola scrivevo e immaginavo la mia vita.
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Il primo giorno che ho iniziato a scrivere l'ho raccontato ad una mia amica. Lei mi ha chiesto che genere? Ho risposto non lo so, sono i miei pensieri, butto sulla carta tutto ciò che mi viene in mente, non so cosa ne verrà fuori! E lei: un libro, i migliori libri nascono così!
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Certo ogni giorno. Ogni pagina in più che scrivevo pensavo fosse l’ultima.
 
10. Il suo autore del passato preferito?
Solo uno? Baudelaire, Bbukowski, Miller.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Che con l'audio libro non avremo più Paolo e Francesca o libri galeotti.
 
 
 
 
 

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Sabato, 26 Ottobre 2019 | di @BookSprint Edizioni

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