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BookSprint Edizioni Blog

04 Ott
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Intervista all'autore - Nicola Feruglio

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Nel corso delle conferenze che realizzo per conto dell’associazione Antropologia Terzo Millennio, mi soffermo molto spesso sull’idea che la mente di un uomo non possa essere contenuta nella sua esistenza; volendo così sottolineare quanto la nostra vita psichica debordi, rimbalzi, si espanda e tracimi dai limiti spazio/temporali della nostra vita fenomenica!
Ecco, scrivere per me è una necessità psico-fisiologica che mi consente di narrare le mie tracimazioni psichiche e dar voce a quella straordinaria contraddizione che ogni essere umano è: unico e plurale, finito ed infinito, fisico e psichico, egoico e spirituale, stolto e sapiente, mostruoso e sublime. Come scrissi nel mio primo libro “L’energetismo segreto della vita”: l’uomo è una mirabile espressione dell’energia universale (neotos cosmos), in esso convergono tutte le energie telluriche e astrali, egli è potenzialmente partecipe (methexis) al tutto!
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Questo libro è certamente parte della mia vita reale! Perché narra di quelle infinite risonanze psichiche che ogni evento produce in noi. Nel libro “L’uomo nuovo sarà Mapuche” dialogano e si mimetizzano vicende biografiche, monologhi interiori, eventi associativi, reminiscenze oniriche e individuazioni di scenari futuri da metter in atto. Un’irrazionale convergenza di pubblico e privato che è la materia d’indagine dei miei scritti: l’io che si diluisce nel noi.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Un “epistrophé” direbbe il filosofo neoplatonico Proclo! Termine greco che significa “riconversione”. Sono un cittadino europeo nato in Italia nel 1972 e nonostante la mia famiglia mi abbia fatto crescere in un ambiente ricco di stimoli estetici e letterari di dichiarato stampo contro-culturale, ho respirato anch’io come ogni altro cittadino, quell’ideologia tecnocratica che Marcuse definisce “unidimensionale”; nella quale l’unica visione del mondo realistica ed efficace è quella motivata dal profitto, fine ultimo non più negoziabile, perché ormai liberato da qualsiasi ingrediente limitativo o per lo meno orientativo di tipo mistico/filosofico o politico/letterario. Per cui con questo libro confesso entusiasticamente la mia personale ricerca etno/spirituale, iniziata nel 1991 attraverso lo studio dello gnosticismo e caratterizzata da alcuni passaggi decisivi, tra i quali vi è l’incontro con l’antropologia Mapuche! Epistrophé, che mi consente di affermare con forza, che la materia vivente fonte d’aria, d’acqua e di cibo, non è più una “cosa” ma un “evento”, un “linguaggio”, un “ente”.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo è un'enunciazione di intenti etici e antropologici! Il libro narra di una cerimonia di guarigione Mapuche, svoltasi realmente in Argentina a Malvinas Argentinas nel 2016, alla quale prendono parte anche un gruppo di cittadini europei. Il protagonista del racconto (la voce narrante), verrà così coinvolto dal misticismo sciamanico, dal maturo planetarismo e dalle potenti implicazioni politiche della vicenda, da individuare proprio nella millenaria tradizione Mapuche un determinante “principio seminale” dell’uomo che sarà: L’uomo ecosofico! L’uomo che imparerà a mettere in discussione la sua volontà di potenza tecnocratica e saprà di nuovo psichizzare la fertile terra che lo nutre. L’uomo che riapprenderà il “Mapudungun”, il mantico linguaggio della Gran Mapu.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Ho appena trascorso qualche giorno di ferie insieme a mia moglie Annarita sulle Dolomiti, dinnanzi a quegli imponenti e meravigliosi gruppi montuosi del Brenta e dell’Adamello. Lei ha portato con sé “Tarocchi e Cabala” dell’antropologo Samael Aun Weor, io ho portato due libri: “Sulla natura” del filosofo Parmenide e “Saluti cosmopoliti” del poeta Allen Ginsberg. Se invece di recarmi sulle Dolomiti mi fossi recato su di un’isola deserta, avrei senza dubbio portato con me Annarita e avrei scelto i tre testi sopra citati; dai quali avremmo potuto estrarre insieme ogni tipo di ispirazione possibile: filosofica, poetica e oracolare.
 
6. Ebook o cartaceo?
Sicuramente entrambi!
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
La scrittura ha sempre fatto parte della mia vita, anzitutto perché fin da bambino trascrivevo i miei sogni, attività che realizzo ogni mattina da quando ho imparato a scrivere; poi la scrittura si è resa ancor più centrale nella mia vita da quando ho intrapreso l’attività di divulgatore gnostico nel 1997, attività fortemente ispirata dalla produzione continua di appunti, riflessioni ed elaborazioni argomentative. Invece la scelta di cominciare a pubblicare l’ho presa nel 2014, al capezzale del mio mentore Gigi Ronchetti. Come scrissi nell’introduzione al mio primo saggio “L’energetismo segreto della vita”: …la risolutiva decisione di completare questo saggio sull'Energetismo la presi solo a fine novembre del 2014, dopo aver avuto l'onore di rincontrare nella città di Como il mio mentore Gigi Ronchetti (figura socratica, ingegnere del suono e grande studioso di Krishnamurti) che, nei suoi ultimi giorni di vita, trovò la forza fisica e morale di concedermi un'illuminante intervista nel corso della quale ci ricordammo a vicenda che la vita universale è essenzialmente energia frequenziale… Intervista che trascrissi con particolare soddisfazione spirituale e che pubblicai il 20 novembre 2014 sul blog millennioenergetismocomunicazioneempatia.blog.aruba.it, con il titolo Musica e Conoscenza, due ore prima che Gigi "The Genius" Ronchetti disincarnasse…
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Il libro nasce da un viaggio antropologico che insieme ad undici soci della mia associazione Antropologia Terzo Millennio (A.T.M.) realizzai in Argentina nel settembre del 2016. Il viaggio venne realizzato a circa un anno di distanza dalla legalizzazione di una filiale A.T.M. nella città di Buenos Aires e prevedeva una serie di attività culturali tra le quali due conferenze all’Istituto Italiano di Cultura: (“La coscienza quantica e l’antropologia Mapuche” - “Paolo Il Veronese e la multidimensionalità della bellezza”) e la presentazione della prima edizione argentina del mio libro “L’energetismo segreto della vita” presso L’Università del Salvador de Buenos Aires. La cosa veramente singolare di questo viaggio fu che tre giorni prima della conferenza “La coscienza quantica e l’antropologia Mapuche”, grazie alla mediazione della giornalista Maria Cecilia Benac, direttrice della rivista Reconciliando Mundos, potemmo partecipare ad una cerimonia di guarigione equinoziale Mapuche che si tenne a Malvinas Argentinas. Potei così aggiornare in termini di concreta applicazione le tematiche che avrei affrontato all’Istituto italiano di Cultura e sopra ogni cosa potei vivere un’esperienza contemplativa e panteistica che mi consentì di far “collassare” in termini ecosofici una serie di tensioni psichiche e di inquietudini spirituali. Da quest’esperienza sociale e mistica nasce il racconto “L’uomo nuovo sarà Mapuche”.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Il veder cristallizzarsi di un proprio lavoro ha per me un duplice sapore. Da un lato sento che qualcosa che abitava nel mondo delle infinite possibilità latenti (il mondo delle idee platoniche) e che doveva esser testimoniato si è finalmente inverato… dall’altro, l’inverarsi di qualcosa apre una serie di nuovi quesiti e nuovi scenari che chiedono insistentemente d’esser cristallizzati anch’essi! La gioia del “fare” non prevede momenti di raggiunta soddisfazione. Quando apri una porta te ne trovi sempre un'altra dinnanzi!
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mia moglie Annarita… l’unica persona alla quale sottopongo i miei scritti prima di presentarli agli editori, la motivazione non è esclusivamente affettiva è molto più ampia e articolata. Credo che la considerazione spirituale e morale che attribuisco a mia moglie Annarita, possa essere solo spiegata poeticamente ed in parte è stata espressa attraverso due poesie che le ho dedicato: “Amrita” (collana Ispirazioni - Pagine Edizioni 2017) e “Annarita ellampsis” (Aletti Editore 2019).
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Pensare che una persona non vedente possa ascoltare “La Bhagavadgītā”, “L’uomo a una dimensione” di Herbert Marcuse o l’“Aleph” di Borges, mi provoca una gioia incontenibile.
 
 

 

 

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Venerdì, 04 Ottobre 2019 | di @BookSprint Edizioni

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