1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
È sicuramente... una rivincita di quando ero uno scolaretto ed andavo a scuola.
Mi spiego, per me scrivere era... un incubo perché nei temi prendevo sempre brutti, anzi bruttissimi, voti.
In seguito, mi sono imposto, anche per la professione che ho intrapreso, di responsabilizzarmi e di impegnarmi nella scrittura perché tutte le idee che mi frullavano per la testa non rimanessero al mio interno ma uscissero al di fuori per dare un contributo, senza pretese di voler insegnare niente a nessuno, di pensiero libero ed oggettivo su fatti ed avvenimenti della vita quotidiana del Bel Paese.
Ritengo pertanto che con l'impegno si può riuscire anche... nell'impossibile.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Beh! Sicuramente sentimenti e stati d'animo che dovrebbero essere propri di ogni individuo.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Portare all'attenzione fatti ed avvenimenti di cui siamo testimoni e che ci obbligano a riflessioni anche critiche con l'uomo della strada.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
No, il titolo è un doveroso sentimento di vicinanza verso le popolazioni così tragicamente colpite dal sisma del centro Italia.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Scusatemi per la risposta, ma senza un quotidiano ...non sopravvivrei!
6. Ebook o cartaceo?
Cartaceo.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
La professione mi ha imposto... di (saper) scrivere e quindi tale abitudine e voglia mi è rimasta anche nel prosieguo ma non certo con la presunzione di intraprendere la carriera di scrittore!!!
È puro e semplice svago.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Di raccontare gli eventi ed avvenimenti più recenti dato che il precedente libello è del 2014.
Un gabbiano mi guardava... minaccioso!
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Beh! Soddisfazione.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Un mio amico, che mi ha fatto i complimenti... spero sinceri!
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
In questo campo sono rimasto molto indietro e mi dispiace astenermi da commenti.