1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mi chiamo Gloria, faccio l'impiegata in un ufficio operativo, dove numeri e calcoli hanno ben poco a che vedere con la scrittura. Abito a Lendinara, un paese immerso nella Pianura Padana, tra il fiume Po e l'Adige, una lingua di terra che amo definire la Mesopotamia del Veneto. Fin da piccola ho amato la lettura, la letteratura. Un tuffo nel mare delle parole ha insinuato in me la ricerca costante di altri pensieri, di altri mondi, profumi, immagini, fintantoché ho cominciato ad esprimere e mettere nero su bianco il mio di mondo.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non è che ci siano momenti precisi in cui scrivo, a volte le parole scivolano sulla tastiera del PC o del telefonino, dipende comunque dagli impegni dettati dal lavoro e dal vivere quotidiano .
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Sinceramente non saprei scegliere tra Margaret Mazzantini e Nicolò Ammaniti, perché li amo entrambi, scrivono storie vere e dure, con un linguaggio fluido che arriva a tutti. Parlano della vita per quello che è, senza nessuno sconto, senza alcun perdono, senza insegnamento.
4. Perché è nata la sua opera?
Quest'opera è nata come una scommessa con me stessa, sarei mai riuscita a scrivere una "sorta" di romanzo? Poi siete arrivati voi della BOOKSPRINT e il gioco è stato fatto, un desiderio realizzato, un'emozione diventata realtà.
Per questo vi ringrazio.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
C'era aria di gessetti e lavagna a scuola. Ricordo la maestra, i professori, credo che l'amore per la conoscenza abbia contribuito molto a placare la mia sete di sapere.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Penso che scrivere sia un modo di dire la realtà, ma non solo, un sistema di filtraggio delle emozioni, fare propri gli avvenimenti e trasformarli in paesaggi differenti, eppure simili. Quindi scrivere è sia evasione che comunicazione.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Molto, abbastanza, non lo so con precisione. Anita è amica mia. La sua ingenuità, i suoi dispiaceri sono diventati anche i miei. Marco è il ragazzo arrabbiato che s'incontra per strada, sono personaggi che si possono inserire tra la storia qualunque di qualsiasi persona. Alla fine tutti conosciamo una donna come Anita e un uomo come Marco.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Certamente, gli amici e le loro esperienze di vita.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Alle mie figlie, le mie muse ispiratrici.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
L’ebook in quest'era tecnologica avrà sicuramente un grande successo. Personalmente non credo sostituirà mai il profumo della carta stampata, il piacere di coricarsi a letto con un libro tra le mani, segnare alcune strofe con i colori è un appuntamento magico dopo un giorno di lavoro.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro permette di ascoltare e imparare facendo altre cose.