1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
La scrittura è una forma d'arte, tra colui che pensa e la mano che esegue, i pensieri visivi, intellettivi e sensitivi. Quando io scrivo, sento una forma di sfogo, che passa dal cuore ed esprimo con la mente emozioni, fatti di vita, di cronaca che mi colpiscono in modo particolare. Sento il dolore, l'ansia, i sentimenti dei personaggi coinvolti nella narrazione e mi viene spontaneo metterli sulla carta.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Il libro che ho scritto è stato pensato da tanto tempo, non ho avuto il tempo materiale per poterlo scrivere. Ci tenevo a mettere in ordine alcuni fatti successi in ordine cronologico. La vicenda mi tocca profondamente, perché la protagonista di nome Lia l'ho conosciuta personalmente, un'amica, che adesso non c'è più, e mi manca tanto la sua presenza . Ricordo che, quando ci vedevamo ogni tanto, succedeva per una banalità e mi raccontava alcuni episodi della sua vita che l'avevano coinvolta. Spesso, notavo che il suo modo di amare,di pensare assomigliava un poco a mio e anche il suo agire.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Quest'opera la dovevo scrivere quando era viva la protagonista, per farle un dono. E per dimostrarle il mio rispetto, per la sua amicizia, per i suoi affanni, le gioie, che ha sopportato. Ma le dicevo sempre di non covare odio o risentimento verso alcuni. Non spetta a noi giudicare, sarà la vita che terrà conto e ragione di quello che abbiamo ricevuto e dato. Siamo sulla terra per insegnare il cammino ad altri, infondere speranza, perdono ed amore.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Dal principio a questa opera avevo dato un altro titolo (Una vita) e poi (Lia), non mi attiravano tanto. Considerando anche gli altri personaggi che ruotano attorno a lei, non sono da scartare. Con i loro difetti, l'hanno maturata, rafforzata. È diventata la protagonista. In un secondo tempo l'ho cambiato con "Il fiume scorre" e ho pensato di mettere questo. Come la nostra vita, scorre come un fiume, con tutte le intemperie, se c'è pioggia, vento o splende il sole. Tutto va, nel suo continuo scorrere e imperterrito supera gli ostacoli e sempre va, fino ad arrivare al mare. Com'è stato programmato da Lui.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
I miei studi sono umanistici. Amo Dante Alighieri, Leopardi e il Manzoni e gli scrittori russi. Nell'isola deserta spero di averne più di uno di questi libri. Sono degli autori che descrivono le passioni, le debolezze dell'uomo nella storia, con tutti i suoi risvolti . Se ci facciamo caso, alla fine dopo tanti dolori ,crisi esistenziali, tante difficoltà, tanta povertà, l'uomo ha bisogno di Dio, l'Essere perfetto. Lo cerca nell'altro, lo cerca nella sua vita, nelle promesse non mantenute, vuole sentire la sua presenza e potersi fermare al momento giusto, e non commettere tanti errori.
6. Ebook o cartaceo?
I libri sono nati cartacei, per il gusto di sentire le pagine tra i polpastrelli, la mano si affeziona al testo. S'impara la forma di scrittura, il testo, la grammatica. Sono dei piccoli tesori in biblioteca, si apprezzano gli Editori che li pubblicano e scoprono dei talenti sepolti e li fanno conoscere al pubblico. Li cura, li costruisce, li segue, e a prodotto ultimato lo stampa. L'ebook, è un'altra forma di comunicazione e di diffusione dell'opera più moderna, emancipata, la lettura può essere seguita anche nel telefonino etc. e si maneggia più agevolmente.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Sono un’insegnante, ho sempre scritto con i miei alunni, preparato tesi, relazioni, scritto delle raccolte di Poesie. Adesso sono in ferie, lontana da impegni di lavoro e desidero scrivere liberamente senza orari, che mi distraggono dal preparare la narrazione dei personaggi. Scrivere racconti, storie vere di personaggi che conosco e che ho conosciuto in passato e che hanno lasciato una scia dentro il mio animo, hanno catturato il mio cuore con le loro storie e vorrei farli conoscere agli altri. Perché in ognuno di noi, c'è una traccia di divino, sta a noi, se lo dobbiamo esaltare o denigrare. Io vedo il caso per poi costruirci sopra ma è vita reale.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea di questo libro mi è venuta tanto tempo fa, ero persuasa che questa storia la volevo scrivere, era per me bellissima. Infatti l'avevo già abbozzata, si doveva ultimare . L'estate scorsa 2018, l'avevo ripresa e quasi completata, ma ancora la dovevo rifinire. Questo romanzo è rimasto chiuso nel mio cassetto per tre anni.
Finalmente per puro caso ho visto la pubblicità su Web. È stato un lampo, ho sentito parlare su You Tube, l'Editore Vito Pacelli e mi sono incoraggiata e ho pensato: "Vediamo se lo trova interessante questo scritto?” Ero curiosa e attendevo una risposta. Infatti la mia gioia è stata enorme, quando la redazione mi ha telefonato e mi ha confermato che il mio libro lo pubblicava.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Durante lo svolgimento della narrazione, le vicende che ho raccontato prendevano forma, quasi io fossi presente ai fatti accaduti. Ricordiamo, che mentre si scrive tutto è nelle mani dell'autore , la sua mente fotografa i fatti e poi li traduce, inserendo i sentimenti che vi sono collegati e le azioni. Non dimentichiamo.
Anche i luoghi dei personaggi sono importanti. Si costruisce dal nulla e sono le parole che danno vita al tutto. Una sensazione stupenda, ti rende viva, quasi che, le persone morte nel ricordo rivivono, e si manifestano nella narrazione. E non dimentichiamo anche fa parte anche la fantasia.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Il mio libro l'ho letto io e l'Editore Vito Pacelli e la sua Equipe, che l'hanno seguito passo passo, fino alla stampa. Per questo glisarò grata in eterno, per la serietà del contratto.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Io sono tradizionalista, per quanto riguarda questa nuova frontiera commerciale, io direi di provare. Le novità sono sempre interessanti. Noi autori scriviamo per gli Editori e per il pubblico desideriamo essere letti o ascoltati. La cosa che più importa è che il prodotto possa essere diffuso.