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BookSprint Edizioni Blog

10 Set
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Intervista all'autore - Stefano Natolo

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Natolo Stefano è nato a Roma il 26 dicembre del 1975, in un quartiere Romano della Garbatella, scrittore ed autore esordiente con la prima uscita del suo libro “One Way” dove in origini i testi sono stati scritti e creati per opere musicali… ma poi l’autore a voluto raccogliere in un unico libro.
Lo scrittore e autore vive attualmente a Roma lontano dal suo quartiere natio, ma ancor oggi molti legato dove ha passato la sua infanzia e gioventù.. tra alti e bassi di un quartiere complicato, che lo ha immediatamente proiettato in una realtà non poco semplice degli anni ‘80. Cresciuto da un sacerdote maestro di vita “PG” dove ha cercato di far trovare … insegnare la strada maestra in quel ghetto così complicato insegnandogli valori fondamentali come l’autostima, il rispetto, e l’umiltà per non cadere nel tunnel della droga e della delinquenza minorile. Ancora oggi molto riconoscente a questa figura che non c’è più, lui deve tutto a questa persona così speciale per avergli impartito… insegnato e lasciato un dono così raro che quello di poter scrivere…
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Be posso dire ed affermare che non esiste un momento della giornata predefinito per scrivere perché quando si scrive è come se fosse una illuminazione… una folgorazione ... è un attimo .. e come una passione che viene ed è cosi veloce che bisogna cogliere subito l'occasione di poter mettere nero su bianco ogni cosa.. ogni parola che viene ed emerge dal profondo del nostro cuore... odio sentimento e malumore... ribellione... passione.... per questo non c’è un momento, un giorno per scrivere sempre qualcosa di migliore... bisogna essere pronti per scrivere sempre in ogni posto e sempre quello migliore...
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Non ho autori predefiniti contemporanei, mi affascina di più andare su autori come E. Fromm. P Coelho. Io sono una persona che come per la musica ascolto tutto così. Leggo tutto con estrema attenzione e passione sia temi attuali che del passato...
 
4. Perché è nata la sua opera?
“One Way” è una raccolta di poesie, in principio nati come scritti musicali, ma poi raccolti in un'unica opera di poesie e pensieri per raccontare come la vita a volte può essere un senso unico sia in quella sentimentale che anche in quella quotidiana. Per questo motivo il titolo dell’opera è “One Way”; lo scrittore però non vuole solo toccare temi sentimentali ma anche quelli attuali dove vuole spiegare ciò che si è perso durante questi anni che sono i valori veri della vita tramandati dai nostri Padri per affrontare le problematiche di tutti i giorni. Scrivere non è mai banale perché il potere e l’influenza che ha la scrittura è un’arma potente… dirompente… devastante, scrivere non è una cosa facile, farsi capire è difficile.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Posso affermare fortemente che la letteratura e la scrittura nel posto in cui sono nato è stata l'arma e l'incentivo principale per poter uscire e non cadere nei tranelli e nei vicoli bui di un quartiere così complicato... così è questo l'insegnamento giusto e non così come tanti credono che sia più opportuno essere un delinquente nato per essere rispettato...
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Lo scrivere non è proprio un’evasione della realtà, ma io credo che sia uno sfogo e un raccontare e dire dal proprio punto di vista. Si pensa cosa, ci angoscia cosa, ci manca cosa vorremmo per essere persone migliori... a volte le masse si muovono anche solo con le parole... a volte le coscienze si muovono con parole semplici ma forti per cambiare qualcosa di peggiore in migliore...
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Posso dire che molto di quello che scrivo è su di me...
 
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Beh sì, varie persone definitivamente 2, la prima è la persona che mi ha dato e mi ha insegnato ad apprezzare e amare fin da fanciullo questo meraviglioso mondo... ma non è tutto perché credo fortemente che sia un dono... la sensibilità e l'umiltà non si possono acquisire o imparare.. o la hai o non la hai.... la seconda persona è stata un punto di riferimento e ancor oggi lo è perché proprio lei come le altre, ma lei più di tutti, è stata la mia passione e il mio amore che mi ha fatto scrivere non abbandonandomi mai in ogni fase di questo cammino così complicato e tortuoso...
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Non tutto, hanno letto solo qualche mio scritto, pochi intimi... ma vorrei che tutti loro e tutti voi leggeste attentamente ciò che io scrivo perché il giudizio è sempre importante anche se negativo per portarlo in positivo questa è la forza di chi non ha mai paura di mettersi in gioco in un mondo anche se negativo...
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Ormai è una realtà che ci coinvolge tutti.. anche perché l'ebook è uno strumento molto comodo per chi viaggia o non ha tempo di passare in libreria. Permette di avere sempre ciò che desidera a portata di mano, sempre e ovunque a differenza del cartaceo, anche se io penso che l'odore della stampa del libro e il gusto di sfogliarlo non può equivalere ad un ebook.. però c’è il vantaggio di arrivare in qualsiasi posto del pianeta in pochissimo tempo e farti conoscere di più e più velocemente di un cartaceo e a costi minori per il lettore.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audio libro è un altro passo tecnologico come l'ebook ma come ho detto è comodo, veloce, facile e arriva in poco tempo anche dall'altra parte del mondo a qualsiasi platea di lettori, è utile per farti conoscere anche all'estero ...
 

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Martedì, 10 Settembre 2019 | di @BookSprint Edizioni

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