1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Io sono nato e cresciuto a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, sulla costa della Penisola Sorrentina, che nel 79 d.C. conobbe la stessa sorte di Pompei ed Ercolano, e, dove, sull'isolotto di Rovigliano, trovò la morte, in quella occasione, il celebre naturalista romano Plinio il Vecchio (o Plinio Seniore), soffocato dalle esalazioni venefiche del vulcano.
Si chiama Stabia, a differenza di Castellammare del Golfo, in provincia di Trapani, perché una antica leggenda la vuole fondata da Ercole, dopo una delle sue celeberrime dodici fatiche, che vi avrebbe sostato rinchiudendo nelle stalle (stabulae), i buoi sottratti al tiranno Gerione.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Per la testa ne avrei tantissimi, ma, per brevità, ne indicherò solo alcuni: per quanto riguarda il romanzo consiglierei “Le avventure di Huckleberry Finn” di Mark Twain, e “I tre moschettieri” di Alexandre Dumas padre; per la poesia a me piacciono molto “Les fleurs du mal” di Charles Baudelaire ed i “Canti di Castelvecchio” di Giovanni Pascoli... ma poteri ancora dilungarmi nell'elenco.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Ritengo che l'ebook, pur essendo una risorsa economica, capace di unire multimedialità e capacità enormi di archiviazione, il fascino intramontabile, l'intimo rapporto con la carta lucida patinata, la speditezza e la facilità di consultazione del libro cartaceo, costituiscano elementi ineguagliabili destinati, secondo il mio modesto avviso, a non poter mai essere accantonati. I due mezzi di comunicazione possono essere sicuramente complementari, ma, secondo me, mai alternativi in modo definitivo.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Entrambe le cose. Ho sempre amato sin da bambino leggere di tutto, informarmi e studiare, dalla letteratura alla scienza e alla storia, dalle arti alla saggistica e alla cronaca. Pertanto, ho avuto modo di apprezzare in modo riflessivo, "ponderato", le capacità della forma e dei contenuti di vari scrittori e di varie materie. Ricordo "magnifiche estati" trascorse in compagnia di enciclopedie, libri e dizionari.
Dalla analisi e dai confronti delle mie letture ho poi cominciato ad essere folgorato dalle musicalità dei versi, dai loro ritmi, dalle rime melodiose di certi particolari autori e da opere indimenticabili.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Io riformulerei la domanda in "cosa la spinge a scrivere abbozzi di libri, saggi e versi vari". È una passione che spesso mi porta a scrivere più appunti e abbozzi di opere contemporaneamente per poi passare ad altro o sospenderli per poi lasciarli non rifiniti.
È la stessa voglia di conoscere il mondo e gli altri per emularli in senso positivo che mi animava sin dalla tenera età.
In questo caso ho poi voluto provare a completare l'abbozzo della mia opera per pubblicarla e porla all'attenzione di un pubblico più ampio che non fosse solo quello dei miei amici.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Voglio trasfondere negli altri il piacere della "bella parola" e del "verso melodioso", ma senza creare un mattone troppo rifinito o pedissequamente costruito in una metrica arzigogolata. Insomma ho ricercato una poesia fruibile da ogni lettore medio, che, pur talora indulgendo in qualche ricercatezza ed arcaismo, induca a riflettere col gusto della lettura.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
No, ho sempre avuto quel sogno nel cassetto, ma, i casi della vita, gli studi universitari, la professione di medico, mi hanno un po’ tarpato le ali. D'altronde, da buon capricorno, amo le cose lente e riflessive, condotte con criterio e passione: la passione ammantata di ghiaccio.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Sì, sicuramente mi hanno fatto piacere i giudizi positivi espressi nei miei confronti, già mentre stendevo l'opera, da colleghi, amici, semplici conoscenti ed altre case editrici, cui ho dovuto negare la concessione dei diritti del libro, avendo già concluso un contratto con la BookSprint Edizioni.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
In questo caso no, mai; ero fermamente deciso a vedere l'effetto e il giudizio di semplici lettori ed esperte case editrici. Mi son voluto mettere alla prova: pertanto, dovevo necessariamente arrivare alla conclusione finale del mio piccolo "capolavoro".
10. Il suo autore del passato preferito?
Ogni autore bravo, capace di "partorire" un'opera accattivante. In questo senso, più che un autore, io ho tantissime opere preferite, senza preclusioni per nazionalità od epoche storiche.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Lo ritengo sicuramente una innovazione importante, con vantaggi e svantaggi rispetto al vecchio, adorato libro cartaceo: una innovazione come sempre da usare "cum grano salis", secondo le sue capacità intrinseche e le preferenze e le possibilità dei vari lettori.