1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è come parlare, come comunicare, come raccontare, come condividere le proprie sensazioni e i propri sentimenti. Scrivere è come vivere.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Tutto. Nel libro racconto la mia vita reale, vissuta da me a dai miei familiari, e dalle persone che mi stanno intorno, come protagonisti.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Sfogarmi. Dire a tante persone tante cose che avrei voluto comunicare con la parola, ma così avrei parlato troppo e se qualcuno mi avesse ascoltato, prima di arrivare in fondo si sarebbe addormentato.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Nessun combattimento, ho cominciato a scrivere il libro dopo aver deciso quale sarebbe stato il titolo.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Se mi trovassi confinato in un'isola deserta, prima di tutto dovrei procurarmi il cibo per sopravvivere e non potrei mangiare il libro che mi sarei portato dietro.
Comunque ne porterei due, perché uno solo non basterebbe a condensare la cultura universale, porterei La Divina Commedia e Le Avventure di Pinocchio.
6. Ebook o cartaceo?
Non lo so.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
La mia non è una carriera, la carriera di scrittore. Se chi scrive è uno scrittore, allora anch'io sono uno scrittore, e precisamente uno scrittore emergente che ha iniziato a emergere alla verde età di 73 anni. La mia carriera, ora terminata per pensionamento, è stata quella di maestro elementare.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Questo libro è un romanzo autobiografico che ruota tutto intorno alla mia passata carriera, comprende le fasi della mia vita scolastica, come scolaro sotto il fascismo, come insegnante sotto la Repubblica.
SCUOLA SUSSIDIATA, NON È MAI TROPPO TARDI, LA SCUOLA DEL POSTO DI ASCOLTO TELEVISIVO (P.A.T.); LA SCUOLA MEDIA UNIFICATA.
Tanti aneddoti, spiritosi, intelligenti, ridicoli: leggiamo il libro per vederli scritti e per capirli meglio.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Ho provato le stesse emozioni di quando la mia donna mi disse: “Sì, sposiamoci!”
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Non so, dopo di me è stata la editing dell'Editore...
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Dico: non so, e non faccio per cavarmela.
Ritengo tuttavia che uno scrittore non affermato (molto affermato) duri molta fatica a recuperare i costi della trasformazione del proprio libro in audiolibro.