1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
La mia vita non ha tanto di speciale. Son cresciuto in un ambiente dagli stimoli culturali non eccezionali, ma ho sempre cercato di rendermi conto delle cose, evitando le mode e le correnti. La coerenza cristiana è ciò che mi sta più a cuore.
Lo scrivere trova in questa il suo perché.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non c'è un momento particolare per farlo. L'uso del computer mi ha aiutato molto a fare un lavoro continuo e organico.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Ho letto tutto Silone. In genere le opere letterarie non mi interessano. Frequento gli scrittori che mi fanno essere coerente con la vita cristiana.
4. Perché è nata la sua opera?
Gli scritti che ho pubblicato rientrano in questo sfondo.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
È stato il quadro da cui non mi sono mai estraniato, pur cercando di non restarne subordinato.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Ho già risposto.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
È tutto quello che mi sento vicino e dentro.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Le idee di Schlier e Del Noce.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A nessuno.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Penso che la vita del libro sta nella carta.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non ne ho idea.