1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Nato e vissuto a Napoli. Interamente e orgogliosamente napoletano, per tutto quello che essere napoletani significa o forse, purtroppo, significava.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
"Illusioni" di Richard Bach. Poi, se napoletano, "L'alfiere" di Carlo Alianello.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Non credo che l'eBook potrà mai sostituire il libro tradizionale. Chi ama leggere ama anche il contatto fisico con la carta del "suo" libro. È la stessa differenza che c'è tra una sigaretta vera ed una elettronica. Questione di "piacere".
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
No, si è trattato di una scoperta del tutto casuale: alla presentazione di un libro fu chiesto di improvvisare un racconto, lo feci e piacque molto. Fu l'inizio di un amore...
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
L'età. La nostalgia per il tempo che è passato senza che quasi me ne accorgessi,
la tristezza nel vedere che i giovani sono ancora più superficiali e disattenti di quanto non fossimo noi alla loro età, constatare che il mondo va avanti sempre nello stesso modo... Uno sfogo insomma.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
No, no, sono già in tanti a mandare messaggi. Io voglio solo regalare un paio d'ore che spero piacevoli.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Come ho detto, è stata una sorpresa anche per me.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Non avevo mai pensato di scrivere. Pensavo addirittura di non esserne capace.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
In genere se comincio una cosa è perché penso di portarla a termine.
10. Il suo autore del passato preferito?
Alianello, Tolkjen, Yourcenar, Mitchell.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Io mi addormenterei.