1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato ad Airola, in provincia di Benevento, il 18-05-1942. Dal 1952 vivo a Caserta, dove ho frequentato la scuola media e il liceo classico P. Giannone.
Dopo la maturità ho intrapreso gli studi di ingegneria elettronica. Una volta laureato, mi sono dedicato all'insegnamento.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
In verità, dedico più tempo alla lettura che alla scrittura.
Da ragazzo scrivevo poesie. Non pensavo alla prosa.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Andrea Camilleri.
4. Perché è nata la sua opera?
Questo libro è nato per caso. Il destino crudele ha voluto che il mio caro amico Terenzio Mingione, compagno di studio all'Università e collega di lavoro all'ITIS F. Giordani di Caserta, dopo il pensionamento fosse colpito da una grave malattia, giunta in breve tempo alla fase terminale. Consapevole di dover lasciare questa valle di lacrime, Terenzio amava ricevere i suoi amici intorno al suo letto d'infermo per l'ultimo commiato, ma non accettava di vederli così dispiaciuti per la sua sofferenza. Allora mi chiese di scrivere qualcosa di spiritoso per allontanare quell'atmosfera tanto cupa. Io ho cercato di accontentarlo.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Ho avuto la fortuna di avere una famiglia composta da persone molto colte.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
È stata l'una e l'altra cosa. Ho raccontato avvenimenti, accaduti realmente, in forma giocosa, per evadere dalla realtà spesso troppo triste.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
La traccia autobiografica è sempre presente. I personaggi sono reali, anche se talvolta camuffati con nomi di fantasia.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Per questa opera devo ringraziare l'amico cui il libro è dedicato, come dico nella premessa.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Non si tratta di un romanzo, ma di una serie di racconti, che di volta in volta ho letto io stesso ai protagonisti delle vicende narrate.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Naturalmente la mia formazione tecnico-scientifica mi induce a dire che la tecnologia è destinata ad affermarsi.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ottima cosa. Soprattutto per consentire alle persone affette da alcune forme di disabili di conoscere le opere letterarie.