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BookSprint Edizioni Blog

31 Lug
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Intervista all'autore - Tatiana Covino

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Sono nata e cresciuta a Grottaminarda, un comune della provincia di Avellino in Campania. Il mio è un paese tranquillo, dove ci conosciamo tutti, è una piccola realtà accogliente.
 
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Da buona letterata e amante della letteratura italiana consiglierei di leggere i grandi classici della nostra letteratura, ma a parte questi, che vengono insegnati e spiegati a scuola, consiglierei di leggere "Il rumore dei tuoi passi" di Valentina d'Urbano, un libro che racconta una storia d'amore, sì, ma che parla anche di un mondo spaventoso, il mondo della droga e di tutto quello che comporta cadere in questo mondo. È un libro che mi è rimasto dentro dopo averlo letto, un libro che in un certo senso apre gli occhi su cose di cui oggi si sente molto parlare, su quello che comporta sul fisico e sulla mente di una persona fare uso di droghe.
Inoltre, a tutti coloro che ancora non lo hanno fatto, consiglio di leggere Harry Potter. Tutti almeno una volta nella vita dovrebbero leggerlo!
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
L'eBook è ormai molto diffuso nel mondo online, tra giovani e adulti. Indubbiamente l'eBook offre molti vantaggi, come l'avere il libro sul proprio computer o sul proprio cellulare sempre a portata di mano, prezzi più bassi e nessun costo di spedizione (se i libri vengono comprati online).
Ma io credo che avere in mano un libro cartaceo, poterne sentire l'odore, il peso, poter scrivere i propri pensieri sui bordi bianchi è un mondo totalmente diverso. In un certo senso è come rendersi partecipe del libro.
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Tutti sappiamo scrivere, ce lo insegnano alle elementari, ma saper scrivere sul serio è tutta un'altra cosa. Saper esprimere emozioni, ma soprattutto far provare quelle emozioni a chi legge, è una cosa che poche persone sanno fare. La scrittura è un colpo di fulmine, è qualcosa che ti senti dentro ma, come ogni amore, inizia con un colpo di fulmine, e poi bisogna farlo crescere, prendersene cura e farlo diventare grande.
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Questo libro è nato da un grande turbinio di emozioni e sensazioni che provavo dentro e che, per quanto ci provassi, non riuscivo a spiegare. Ma avevo bisogno di far uscire tutto ciò che mi divorava e l'ho fatto tramite le parole, tramite le mie poesie.
 
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Nella vita e nell'amore non bisogna mai arrendersi, bisogna sempre lottare, e bisogna sempre credere in sé stessi, anche se quello che facciamo sembra sempre sbagliato, o fuori luogo. E soprattutto, le emozioni che ognuno di noi prova, soprattutto belle che ci fanno stare male, sono un grande tesoro, bisogna solo saperle tirare fuori ed usare per qualcosa di buono, che sia scrivere un libro, prendere più autostima o crescere e diventare adulti.
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Ho sempre amato scrivere, sin da quando ero piccola e mi dilettavo a scrivere poesie in rima baciata. Crescendo avevo un po' abbandonato la scrittura, presa da altre cose, ma ho continuato sempre a leggere e sfogliare libri, arrivando a decidere di scriverne uno anche io.
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Ho sempre scritto racconti, storie, ma non avevo mai scritto una poesia, non credevo di esserne capace. Sono una grande amante delle poesie, ma scriverne una mi spaventava, avevo paura di fallire, di non riuscire a trasmettere le emozioni che sentivo a chi avesse letto le mie poesie.
La prima poesia, in realtà era nata sotto forma di canzone. Avevo un progetto musicale con una mia amica, io avevo il compito di scrivere i testi delle canzoni, e un giorno scrissi "Come". Quando la feci leggere alla mia amica lei esordì dicendo "Sai, sembra proprio una poesia", e così pensai "perché non farla diventare una poesia".
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Scrivere questo libro è stata molto dura. Già qualche anno fa avevo iniziato a scrivere un libro, ma poi avevo abbandonato il progetto. Nel progetto di Magnolia ho messo tutta me stessa, mi sono imposta di portarlo a termine, anche se nessuno avesse deciso di pubblicarlo. Dovevo farlo per me, volevo sentirmi realizzata, il resto veniva dopo.
 
10. Il suo autore del passato preferito?
Da buona classicista direi Dante, ma se vogliamo discostarci dal Nostro Padre, direi Italo Svevo per il suo modo di scrivere, per il suo avvicinamento alla psicologia e soprattutto per il ritratto psicologico dei personaggi che intercorre in tutte le sue opere. Ci racconta non solo di una storia, di un avvenimento, ma ci fa entrare nella mente dei personaggi, spazzando via il buono e il cattivo e mostrando, tramite il profilo psicologico del personaggio, che spesso un'azione malvagia è mossa da buone intenzioni. Insomma, ci racconta di persone che si comportano come noi.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro è qualcosa con il quale non sono entrata molto in contatto, ma credo che sia un modo nuovo di entrare a contatto con i libri e che permette anche a chi non ha molto tempo a disposizione per leggere di poterlo fare. Ad esempio si può ascoltare durante un lungo viaggio in macchina, o mentre si cucina il pranzo, e così fa entrare i libri nel mondo quotidiano anche di chi non ha mai avuto possibilità o tempo di leggere.
 
 
 
 
 
Mercoledì, 31 Luglio 2019 | di @BookSprint Edizioni

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