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BookSprint Edizioni Blog

19 Lug
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Intervista all'autore - Enrico Somma

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Intrecciando le mie esperienze giornalistiche e processuali - di cui sono stato anche protagonista - con la Storia d'Italia e del mondo (con cui si sono intrecciate) - mi ritrovo a intrecciare la proustiana "ricerca del tempo perduto" con quella manzoniana della "verità storica" sempre attuale ma sempre più ambigua e contraddittoria.
La lezione di G. A. Borgese sintetizza queste contraddizioni con "Rubé", un avvocato fascista per i fascisti ma antifascista per gli antifascisti. Come oggi un famoso avvocato antimafia dell'ex "ministro degli appalti della mafia" e dei suoi parenti che attaccò Falcone alla viglia delle stragi del '92 (spesso evocato in questo mio surreale "romanzo giornalistico" come sintesi delle contraddizioni del professionismo antimafia e della nuova antimafia di regime che spesso opera in sintonia con una certa magistratura lottizzata). Che infatti ha avuto un cugino dell'ex "ministro degli appalti della mafia" ai vertici della Procura e della DDA di Palermo.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Non avrei certamente scritto i miei libri se non mi fossi trovato al centro di vicende più grandi di me come involontario protagonista vittima sia di mafia che antimafia di facciata: avendo scritto da "giornalista senza giacca e cravatta" un "articolo veridico in ogni sua parte" stando alle procure di Caselli e Grasso con controfirma di Pignatone e tuttavia processato malgrado una sentenza del Gup Morosini mi prosciolse troppo drasticamente come anche un analogo provvedimento del di Scarpinato. Fatti che sarebbero surreali se non fossero accaduti a me assistendo anche a una camera di consiglio penale a porte aperte (contra legem) con un gip che -approfittando dell'assenza del pm - s'inventò una legge sulla giacca e cravatta dopo essere stato redarguito in una precedente udienza dal pm antimafia Teresi per avere invaso "le prerogative del titolare dell'azione penale". Incredibile ma vero.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
È semplicemente una testimonianza civile doverosa, sostenuta da Maria Falcone che mi incoraggiò e pubblicarla definendola "ricerca della verità" come pubblicato nei miei precedenti pamphlet "I tabù delle Mafie" e "Potrebbe il CSM illuminare una sospetta trattativa pubblicamente denunciata nel 2000?" (Europa Edizioni Roma 2016). Tutto si intreccia con l'attacco contro Falcone alla viglia delle stragi del '92 da parte dell'on. avvocato antimafia del "ministro degli appalti della mafia" insieme al sindaco della "primavera di Palermo" che riceveva i voti dei cianciminiani sui cui appalti Falcone indagava come lo stesso CSM ha reso pubblico davanti a M. Falcone dopo la pubblicazione dei miei citt. pamphlet del 2016.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo non fa che riflettere la mia visione marxista del mondo. Come nella Storia politica l'Internazionale Comunista e l'Internazionale Socialista definiscono le principali fasi storiche dell'internazionalismo della lotta di classe, incompatibile con la mafia e con ogni "religione oppio dei popoli" e droga dei terroristi jihadisti, fascisti e di ogni tipo di mafia.
A tal proposito "L'Internazionale Mafiosa" evidenzia il nesso tra tutte le mafie con la religione e la misoginia, anche oggi che la tratta di prostitute nigeriane e dell’est europeo vede anche una forte connotazione islamica di tale racket che piace anche a pedofili tra cui non pochi preti da quanto risulta.
A tal proposito S. Madre Chiesa romana farebbe bene a seguir l'esempio delle chiese ortodosse e protestanti che non hanno il celibato di pope e pastori e non conoscono il dilagar della pedofilia come nella chiesa cattolica.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Il "2084: la fin du monde" dello scrittore algerino (di cultura islamica ma laico) Boualem Sansal, che ha ottenuto il "Gran prix du romance de l'Académie Française". Il titolo sintetizza tutte le questioni poste a suo tempo dai romanzi di Orwel. Come ho cercato di fare nel lungo sottotitolo del mio "L'Internazionale mafiosa": che si conclude "Con un tuffo finale a Bronte e Partinico (nellItalia Unita fino ai casi Pancari, Notarbartoli e Petrosink) e poi nelle stragi di Stato di fine II millennio; per risalire infine all'assurda condanna di O Romano e R. Bazzi e wgli omicidi di Serena Mollicone, Stefano Cucchi e Sissi Trovat. Ovvero alla "Diabolicità dell' Essere " delle teorie del filosofo palermitano Nunzio Incardona.
 
6. Ebook o cartaceo?
Resto malgrado tutto uno strenuo tifoso del testo cartaceo. Anche se non sono contrario agli e-book che consentono una più veloce distribuzione dei testi.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Dopo essere stato sottoposto a un processo a mio avviso anticostituzionale - su un articolo "veridico in ogni sua parte" su questioni di inquinamento ambientale note come "mare colore del vino" (di "indubbio pubblico interesse della notizia" e dal "linguaggio moderato privo di espressioni offensive" stando alle procure di Caselli e Grasso.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Come mi disse Danilo Dolci (condannato in famosi processi su "Mafia e politica" e in difesa dell'art. 4 della Costituzione (sul diritto al lavoro) "i fatti più importanti sono sotto gli occhi di tutti ma nessuno osa parlarne per paura di fare uno sgarbo ai mafiosi".
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Un misto di paura e soddisfazione. Come diceva Vittorini lo scrittore compie un atto di umiltà consapevole di sottoporsi al giudizio dei lettori.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
A Maria Falcone sottoposi via e-mail una prima stesura sotto forma di romanzo ricevendone un incoraggiamento a "proseguire nella mia ricerca della verità”.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Certamente da incoraggiare se ce ne è la richiesta.
 
 

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Venerdì, 19 Luglio 2019 | di @BookSprint Edizioni

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