1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono originario del Monte Somma-Vesuvio e nella mia vita finora avevo scritto solo poesie e qualche saggio di economia o di politica.
A scrivere un racconto ci sono arrivato con il tempo, quando ho capito che esso poteva trasmettere il mio messaggio in un modo più completo.
Ho sempre scritto, quindi posso dire di essere nato scrittore, ma mi sono evoluto dalla poesia alla prosa, dal saggio alla narrazione di fatti.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Solo la notte non scrivo, ma per ovvi motivi.
Uso qualsiasi supporto, compreso Whatsapp. Poi prendo i vari pezzi e li metto insieme. Scrivo sullo smartphone, sul tablet e sul computer, ma a volte annoto pezzi anche su fogli di carta volanti e poi me li trascrivo.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Paolo Coelho, ma più per la sua storia che per quello che scrive.
Ho 42 anni e quando lui pubblicò "Il Cammino di Santiago" aveva suppergiù la mia stessa età e fu per lui l'inizio di una nuova vita, come scrittore di fama internazionale.
4. Perché è nata la sua opera?
La mia opera è nata per trasmettere un messaggio di fede e di speranza, ma soprattutto di amore.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Ho attinto a piene mani da tale contesto sociale, perché sono un appassionato di antropologia culturale, ma anche di sociologia e di psicologia delle masse.
Le tradizioni religiose ed etnico-culturali del mio territorio sono un ricco patrimonio da cui attingere per le mie storie e per i miei personaggi.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Per me scrivere è raccontare una realtà che evade dai soliti schemi.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Lascio alla Fede di ognuno stabilire il quanto e il come.
Nella storia di Gerardo e dei personaggi che vi ruotano intorno non poteva mancare un cameo autobiografico, ma lascio a chi legge riconoscerlo ed interpretarlo.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Mia moglie che si identifica nel personaggio di Teresa, una delle persone che ruotano nel microcosmo di Gerardo.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mia moglie e a Carmine che mi ha scritto la prefazione e di cui il personaggio Cesare è un cameo.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
No, l'ebook può essere utile per i manuali ed i racconti brevi.
Non sostituirà mai completamente il cartaceo e il suo intramontabile fascino.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Può essere utile per chi non ha tempo di leggere, ma anche una valida alternativa per le persone ipovedenti e non-vedenti.