1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
La mia storia:
Mi sento una clessidra che, giorno per giorno, riceve un granello di sabbia.
Ogni giorno un nuovo pensiero, un nuovo entusiasmo.
Non importa dove io sia o dove io viva. In questi ultimi anni i cambi di residenza sono stati frequenti, ma sempre vissuti con positività.
Non ho mai sentito il bisogno di fuggire. Ricercare un paradiso lontano non è mai stato un mio desiderio. La mia mente e la mia voglia di imparare mi hanno sempre portano lontano.
Sono sempre partito da zero: con l’umiltà, la voglia di crescere e di imparare.
Ho pagato prezzi molto alti ma, con la consapevolezza, di esserne il solo responsabile.
Avevo un ottimo impiego... ma non riuscivo a trattenere… la mia voglia di esprimermi.
Ho cominciato a lavorare il legno creando giocattoli.
Poi quasi per caso sono entrato in una cattedrale. La luce passava attraverso una splendida vetrata colorata.
Non avevo mai toccato un vetro. Ho cominciato a studiare la tecnica. Ho divorato testi antichi. Notti passate in cantina a far esperimenti.
Poi il salto nel buio: ho lasciato l’impiego fisso e mi son messo a far vetrate.
“…..pazzo… finirai sotto ai ponti.... incosciente..” Questo era il commento più ‘gentile’ di chi mi stava accanto.
Per 15 anni ho vissuto respirando l’energia dei miei vetri colorati.
Non sono diventato milionario.
Ma, in ogni mia vetrata, ho inciso il mio nome. Resisteranno centinaia di anni e io, posso dire, che in questa vita ci sono stato e ho lasciato il ‘mio’ segno. Saranno guardate dai figli dei miei figli, che entreranno con gli occhi nei miei colori.
Il mio sito delle vetrate : www.valcuviaweb.it
Ora, a 64 anni, mi ritrovo a voler vivere il sogno di lasciare un pensiero.
Mi piace lasciar correre la mia fantasia..... inventare racconti e storie.
Mi sento libero...... come uno zingaro del pensiero...
Mi racchiudo in una frase che sembra essere il mio vestito: Non è coraggio senza pazienza; non è gioia senza fatica; non è forza senza dolcezza; senza umiltà non è gloria.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non programmo i tempi. Di mattina metto su carta i pensieri raccolti prima di addormentarmi
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Ken Follet.
4. Perché è nata la sua opera?
Per puro caso: Ho incontrato un vecchio amico che mi ha parlato della sua situazione attuale. Un padre separato che, nello spazio di poco tempo, è passato da una vita normale... ad una nuova condizione: un nuovo povero.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
In questo libro, molto. Ho sempre scritto racconti brevi. Usando la pura fantasia. In questo caso ho toccato una situazione reale.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Prima di questo libro, la mia era una pura evasione dalla realtà.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Niente che mi sia successo.... ma potrebbe, un giorno, accadere a ciascuno di noi.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Certamente il mio amico sottoposto a vivere la storia. Poi ho liberato la fantasia per immaginarmi storie simile alla sua.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Proprio al mio amico. Intendo promuovere il mio libro ad associazioni che difendono i padri separati.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Credo di sì. Ma il cartaceo non finirà mai di esistere. La sensazione di sentire l'odore dei libri è impagabile.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Credo possa essere utile per molti. Per quel che mi riguarda, non entra nelle mie corde. Leggere mi apre la concentrazione. Ascoltare... mi distrae
Mercoledì, 29 Maggio 2019 | di @BookSprint Edizioni