1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me significa tantissimo, è come riconoscere me stessa, essere nel mio posto nel mondo. Che emozioni provo? Beh, sicuramente vere. Provo ciò che i personaggi sentono, sono immersa in loro nello stesso modo in cui loro fanno parte di me. È difficile da spiegare, mi sento bene.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Sono del parere che ogni libro rifletta l'autore, in modo più o meno esplicito. I personaggi sono i figli dello scrittore, quindi il mio libro ha di me quanto i figli hanno della madre: qualunque sia il rapporto tra le parti, c'è una parte del genitore in noi stessi che ci caratterizza per tutta la vita, in cui ci rispecchiamo.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere "Pigmenti di vita" è stata un'esperienza bellissima, sempre nuova... Ho cercato di emozionare il lettore, spiegar bene tutto il mescolarsi di percezioni e pensieri presenti, proprio perché vorrei far cogliere quanto sia pieno di vita il vortice che fa muovere il testo, i personaggi... La bellezza passo dopo passo, di aspetti che ognuno di noi possiede.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo è stata l'ultima cosa in assoluto che ho scelto.
Ci ho pensato per mesi, alla fine ne ho scritti sei possibili su un foglietto e ho chiesto alla mia famiglia quale, secondo loro, fosse più da me: hanno scelto tutti lo stesso, quello che effettivamente ora è il titolo.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Domanda difficile, solo un libro...
Wulf Dord è il mio autore preferito, credo che ne prenderei uno dei suoi, anche se piangerei per l'assenza dei romanzi di Gleen Cooper, Donato Carrisi e altri. Ho ancora molti libri da leggere, quindi non saprei dirlo ora come ora.
6. Ebook o cartaceo?
Cartaceo, assolutamente. Non ho nulla contro la tecnologia né critico l'ebook, lo trovo comodo ma... Un libro deve essere toccato, sfogliato, annusato e visto. Deve fisicamente esistere secondo me, essere nella nostra borsa quando viaggiamo e protestare ogni tanto perché forse, se spostiamo qualcosa, possiamo rovinarlo un po'.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Amo scrivere... Da tantissimo tempo. A volte, nei momenti in cui mi rilasso e osservo gli altri, mi viene in mente come descriverli, come potrei mettere giù quel frammento della loro vita con le parole, rendere giustizia all'insieme e registrare quel momento, come se fossimo tutti noi parte di un immenso racconto.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea di questo libro nasce dall'insieme di altri due: dal secondo libro che ho scritto, anni fa ormai, e dal personaggio di Joseph, destinato ad essere il protagonista di un rosa. È bastato traslarlo su una trama che avevo già messo giù sebbene in modo diverso, affiancargli una scena ed il libro poi è sbocciato da solo.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Un’emozione unica, ne sono stata felice. Quando l'ho preso in mano mi sono detta "Wow, sono una scrittrice!" È veramente bello, importante, vedersi realizzare tanto lavoro e tanta speranza fa comprendere che "ce la possiamo fare", un messaggio che è importante ripetere.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Il mio fidanzato. Quella che è la "Prima parte" nel libro era già stata stesa una prima volta quando stavo con lui da pochissimo e poi abbandonata. È bastato parlargliene, sebbene dopo molto tempo, lui l'ha letta, corretta, dato pareri e stato vicino su tutto, mi ha aiutato non solo a rendermi tutto come doveva essere, ovvero meraviglioso, ma anche a finirlo e farlo diventare come avrei voluto che fosse.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Dire che ne so molto sull'argomento sarebbe come dire un enorme bugia. In ogni modo, credo che tutti abbiano il diritto di assaporarsi un libro, pensando a chi fa fatica a leggere ad esempio, è una soluzione; inoltre, se c'è chi preferisce ascoltare, percepisce meglio un racconto udendolo, è bello che abbia la possibilità di farlo con l'audiolibro.