1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nata e ho sempre vissuto a Firenze dove mi sono laureata in Lettere classiche con una tesi in Latino e dove ho insegnato nella scuola superiore. Non ho mai particolarmente amato scrivere, mentre ho sempre adorato leggere, di preferenza romanzi storici e biografie di sovrani. Adesso collaboro con il mio secondo marito, ingegnere elettronico come il primo, che dirige un laboratorio di ricerca scientifica che è anche sul sito dell'Università di Padova.
Mi interesso di medicina naturale e cosmesi naturale perché mia figlia, laureata in Scienze Naturali ad indirizzo biologico, e anche naturopata certificata dalla Regione toscana, ha creato una linea di prodotti per la pelle naturali al 100%. Ho scritto una lunga introduzione sulla storia della cosmesi per un libro scritto da mia figlia, ma non ancora pubblicato. Sono socia del Museo Casa di Dante ed ho scritto un saggio, sulla base di appunti di due studiosi, fratelli e rispettivamente zio e padre di mio marito, che erano rimasti in un cassetto su un'interpretazione del tutto originale, ma molto documentata del ruolo di Beatrice nelle opere di Dante. Sono diventata scrittrice per "necessità"... Per denunciare un fatto di malagiustizia.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non ho un momento preciso; scrivo quando mi sento di farlo.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Mi piace Valerio Massimo Manfredi, che ho anche conosciuto personalmente per amicizie comuni.
4. Perché è nata la sua opera?
Come ho accennato, mi sono trovata ad improvvisarmi detective, perché il pm che doveva investigare sulla morte di mio marito, un ingegnere e ten. colonnello dell'A.M, il quale era stato trovato morente su una poltrona del salotto di casa con una ferita d'arma da fuoco al torace, non ha fatto NESSUNA INDAGINE ed ha richiesto l'archiviazione non escludendo l'accidentalità. Non c'è stata autopsia, solo esame esterno del corpo, non fu fatta la perizia balistica (l'arma, una vecchia Beretta 7.65 era stata trovata dalla Scientifica col caricatore parzialmente fuoruscito dal vano di alloggiamento) né controllo dei residui di sparo su chi era in casa. Chiusa la faccenda e, poiché, nonostante avessi incaricato due penalisti, non era stato fatto nessun approfondimento, ho fatto fare io due perizie medico-legali sulle foto e sulla base dell'esame esterno eseguito dal "perito" del pm e una fondamentale perizia balistica che scopri l'arcano... Il thriller è nato per diffondere la verità emersa dalle perizie ( ho anche un documento dell'Ordine dei medici di Firenze che sposa in toto le conclusioni dei miei periti); in sostanza per confutare la voce iniziale di un suicidio, che si era diffusa in tutta l'A.M. Avevo trovato un muro di gomma (quieta non muovere...).
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Ho sempre vissuto a contatto con persone di un buon livello culturale, poi indubbiamente il tipo di studi e l'insegnamento.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Io sono una pragmatica, scrivere è un modo per raccontare fatti concreti. Mi sento più una "giornalista" che una poetessa!
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Il mio personaggio è molto vicino alla realtà. Del resto anche gli altri rispecchiano quasi tutti persone reali; ugualmente gli stralci delle perizie sono tratti dagli originali. Solo l'ambientazione e l'intrigo internazionale sono di fantasia. Anche il personaggio di mio suocero, un capitano pilota pluridecorato al valor militare e la pistola del mistero sono ripresi dalla realtà.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Un amico, docente di storia e filosofia e romanziere, mi è stato di fondamentale aiuto nella ideazione e nella stesura del libro. Anche il mio secondo marito è stato un consigliere prezioso, specialmente per la consulenza tecnica.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mia figlia.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Non credo e non solo per una questione di età.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Può essere utile per chi ha problemi di lettura di vario tipo.