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29 Apr
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Intervista all'autore - Pietro Quinzi

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato a Roma dove ho vissuto per lungo tempo intervallando periodi in cui ho girovagato visitando vari paesi europei.
La mia infanzia l'ho vissuta in un piccolo paesino a pochi chilometri da Roma (Capena) dando compagnia alla nonna paterna e dove ho frequentato le scuole elementari. Finita la guerra, la mia famiglia si è ritrasferita a Roma, ed ho ripreso gli studi frequentando anche corsi di recitazione e doppiaggio che mi hanno permesso di lavorare per la radio e la televisione nonché per il cinema in qualità di attore, soggettista e sceneggiatore.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Preferisco scrivere nel corso della notte, a volte fino al mattino, dedicandomi poi alla lettura nelle ore pomeridiane.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Mi hanno appassionato da sempre Hemingway, Arthur Miller, Sartre, Moravia; Umberto Eco è tra i miei autori contemporanei preferiti.
Mi appassionano anche alcuni autori di fantascienza: Isaac Asimov, George Orwell, Ray Bradbury e tra gli italiani Roberto Vacca.

4. Perché è nata la sua opera?
Per molti anni ho frequentato l'isola di Stromboli per poi trasferirmici e viverci stabilmente.
Il contatto con i nativi ed il coinvolgimento nella vita sociale dell'isola mi hanno portato a scrivere quanto narrato nella mia opera.

5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Molto è dovuto al contrasto che si è verificato, nel trasferimento dalla vita cittadina alla vita sull'isola, specie nei primi anni, quando questa non era ancora conosciuta turisticamente.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Credo che nello scrivere una storia, molto si attinge dalla realtà che ci circonda.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Quel tanto che mi ha permesso di raccontare i fatti ed i personaggi che mi hanno ispirato la stesura dei fatti narrati.
 
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Il ricordo di un caro amico il quale, molti anni prima di me, era approdato sull'isola a guerra appena terminata, rifuggendo quanto la nuova società poteva offrirgli e scegliendo di proseguire la sua vita nella semplicità del vivere per essere.

9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Alla mia compagna, che ne ha seguito la stesura, capitolo dopo capitolo, nel corso di più di un anno che è stato il tempo che ho impiegato per portare a termine l'intera storia.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
La formula è avvincente e credo sicuramente vincente.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Sicuramente un nuovo ed appagante modo che coinvolge il lettore.
 
 

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